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Elezioni, Silvio Berlusconi lancia il simbolo unico per il centrodestra. Malumori Udc

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Nuova giornata di riunioni per il centrodestra, in vista del voto. Mentre i leader tengono un profilo basso, in attesa di un nuovo incontro (non ancora in calendario) esponenti dell’alleanza si sono confrontati sul voto all’estero, con Silvio Berlusconi che svela il simbolo unitario del centrodestra «a disposizione dei 6 milioni di italiani all’estero», come scrive su Facebook il Cavaliere, sottolineando che nel simbolo ci saranno «il mio nome, quello di Salvini e di Meloni». Simbolo che ha visto mettersi di traverso i centristi, che chiedono di avere il loro logo stilizzato in basso, accanto a quelli di Lega, Fdi e Fi. Altro tema all’ordine del giorno nel centrodestra quello dei collegi, con i malumori dell’Udc che chiede «maggiore peso nella coalizione». Tema che registra l’apertura del coordinatore azzurro Antonio Tajani al leader centrista Lorenzo Cesa: «Un certo numero di collegi sono stati assegnati alle formazioni minori di centro - ricorda il coordinatore azzurro - se l’Udc non presenta la propria lista, le porte di Forza Italia sono aperte, ma la decisione la deve prendere l’Udc». 

 

 

Domani mattina, dopo il tavolo di oggi, si continuerà a fare una valutazione dei nuovi collegi, con i tecnici impegnati a valutare le ripartizioni sul territorio «che sono diverse da quelli del 2018», come ha spiegato Maurizio Lupi, di Nci. Al termine della verifica tecnica, nel pomeriggio toccherà ai responsabili politici iniziare il confronto concreto per dare i nomi condivisi da portare in lista. Un incontro che inizierà a chiarire chi e dove correrà, dando il via alla compilazione delle liste, che fonti del centrodestra assicurano saranno pronte entro la prossima settimana. 

 

 

Tornando ai simboli, che saranno presentati anche dai singoli partiti Fi nel logo per il 25 settembre «avrà un riferimento al partito popolare europeo e al nome di Berlusconi», come ha detto lo stesso Tajani, incontrando i giornalisti in mattinata, nei pressi della Camera. Il coordinatore azzurro ha poi aggiunto che «Berlusconi sta riflettendo su possibili nomi di ministri, politici e non politici. Se tutti i leader saranno d’accordo si possono anche presentare dei nomi». Una richiesta ribadita dalla Lega che punta a dare qualche nome prima del voto, «almeno dei ministri più importanti», come detto da Salvini, collegato da Piazza San Marco, a Venezia. Tra i nomi che circolano quello dello stesso Tajani che però sul suo possibile incarico agli Esteri si è limitato a dire: «Io sono un militante, metto a disposizione la mia esperienza, ma io posso anche non fare nulla».

 

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