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Elezioni politiche 2022, Renzi attacca Letta: "Niente veti su Italia Viva? Evidentemente il Pd si è fatto due conti"

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La campagna elettorale sta entrando nel vivo e i numeri sono i veri protagonisti. Cambiano le sorti delle alleanze e il peso degli attacchi tra avversari. È così che il leader di Italia Viva Matteo Renzi, ospite di Agorà su Rai3, risponde all'apertura di Enrico Letta che ha spiegato di non avere veti per nessuno, neanche per Renzi. "Il Pd in queste settimane diceva ‘Renzi ci fa perdere voti, non lo vogliamo‘, evidentemente hanno fatto due conti e hanno cambiato idea" ha risposto piccato il leader di Italia Viva con la convinzione di "correre anche da soli" come aveva detto nei giorni scorsi.   

 

 


 

"Siamo in una situazione gravissima, dunque prima decidiamo le cose da fare, poi vediamo le alleanze. La politica sembra impazzita, forse è il caldo" ha continuato Renzi sottolineando così gli ostacoli di questo momento. E sul risultato delle elezioni dichiara "Per le alleanze è necessario parlare di programmi ma se mi chiedete un nome secco, il mio sogno è che il punto di ripartenza sia Draghi".

 

 

 

 

Ma Renzi ne ha da dire un pò per tutti. Per quanto riguarda l'incontro avvenuto con Carlo Calenda aveva detto: "È andato bene, come sempre. Un incontro tra amici, ma l’amicizia non è sufficiente, bisogna vedere se condividiamo le idee". Poi l'attacco al centrodestra. Sul "rischio-fascismo" evocato in questi giorni a proposito di Fratelli d'Italia dice: "Meloni può fare il premier? Io spero di no, lavorerò perché non lo sia. Farò di tutto perché non lo sia, ma se sarà Giorgia Meloni rispetterò il voto. Se vuoi evitare che Meloni diventi presidente Consiglio non devi evocare l’incubo del fascismo. Io vorrei sconfiggere Meloni, non con i fantasmi, ma con i contenuti". Poi, passa al leader di Forza Italia e smentisce l'ipotesi di un incontro: "Siamo seri, no. Io non l’ho mai votato, ma è un uomo che va aiutato a fare il padre nobile». Dulcis in fundo per Giuseppe Conte. "Sono rimasto colpito perché al tavolo del Consiglio europeo vanno i primi ministri e con alcuni ci scriviamo. Quando arrivò Draghi, un premier mi disse: ‘Quando parla Draghi noi prendiamo appunti, quando parlava Conte andavamo a prendere il caffé. Ecco, io vorrei ripartire da Draghi" ha concluso.

 

 

 

 

 

 

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