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Elezioni politiche 2022, il vertice di centrodestra per sciogliere i nodi su Premier e Regioni

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A una settimana esatta dallo strappo di Lega e Forza Italia al Senato che ha portato alle dimissioni di Mario Draghi e a meno di due mesi dalle elezioni, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si incontreranno domani per il primo vertice che la coalizione, favorita nei sondaggi, tiene da mesi. L’ultimo incontro risale al 17 maggio. Ad Arcore, i tre si ritrovarono per la prima volta dopo la drammatica rottura consumata a fine gennaio sul Mattarella bis (FI e Lega a sorpresa votarono a favore, FdI contro). Allora non bastarono i due quadri raffiguranti la Madonna regalati dal Cavaliere a portare la ‘pace’ tra gli alleati, che alla fine si presentarono divisi in cinque capoluoghi di provincia alle amministrative, con FdI che protestava per il mancato accordo (che ancora non c’è, per la verità) sulla ricandidatura del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Ma con il mancato voto di fiducia a Draghi di Lega e FI, lo scenario politico è cambiato radicalmente. 

 

 

I partiti del cosiddetto ‘centrodestra di governo’ - ci sono anche i centristi di Noi con l’Italia e Udc - si sono ricompattati con FdI, rimasta all’opposizione per tutti i 17 mesi di governo di unità nazionale. E il vertice di domani si preannuncia sostanzialmente in discesa. Certo non mancano i nodi da risolvere, anche spinosi, ma in tutti i tre principali partiti della coalizione prevale l’ottimismo sul fatto che si arriverà a un accordo. D’altronde - lo mostrano anche i sondaggi che danno la coalizione intorno al 45% - la posta in ballo è alta: se il centrodestra si presenterà unito ha la possibilità di vincere la elezioni del 25 settembre. 

 

 

Il vertice segnerà anche il ritorno di Berlusconi nei palazzi della politica, dai quali manca dalle consultazioni per la formazione del governo Draghi. La presidente di Fratelli d’Italia ha infatti preteso e ottenuto che l’incontro si tenesse in un «luogo istituzionale», come è Palazzo Montecitorio, anziché in una residenza privata di Berlusconi, come avviene da decenni. E anche questo è un segnale del nuovo corso che vuole dare a una alleanza a chiaro traino FdI. Il principale tema di discussione tra alleati è quello della premiership. Meloni chiede che sia mantenuta la regola che indica il premier il partito che ha ottenuto più voti alle elezioni. Si tratta di un principio storico del centrodestra, che risale a quando FI era il primo partito. FdI pooi chiede, come ha sottolineato il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida, di avere circa il 50% dei collegi. L’obiettivo è di replicare il metodo usato nel 2018, quando gli alleati si trovarono attorno a un tavolo, ognuno con il sondaggio commissionato a un istituto di fiducia e decisero le quote in base alla media dei tre sondaggi. Infine in autunno si dovrebbe votare in Sicilia, e Musumeci dovrà decidere nelle prossime ore se in election day con le politiche. Ancora non c’è l’accordo di tutto il centrodestra sulla ricandidatura del governatore vicino a FdI.

 

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