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Elezioni politiche 2022, Tajani attacca Gelmini e Brunetta

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Antonio Tajani attacca i fuoriusciti da Forza Italia. «Se non si è d'accordo con Berlusconi - dice Antonio Tajani su Il Giornale - e la linea del partito, dopo aver avuto tanto, anche dal centrodestra, lo si dice e si rinuncia a tutto ma non si passa da un'altra parte. Se non sei d'accordo con il tuo partito, non passi nel campo avverso, te ne vai. Io farei così, non passerei mai nel campo contro il quale ho fatto delle campagne elettorali. Passare da ministri di Fi a fare i fiancheggiatori del Pd insieme all'estrema sinistra, bah, davvero non riesco a capirlo, mi pare ben poco coerente».

Forza Italia ha un problema: continuano a uscire parlamentari… «Se non sei d’accordo con la scelta fatta dal partito non è che passi con il nemico -  ha confermato in un'intervista a La Stampa - Quelli che hanno lasciato il partito non hanno mai avuto grande fortuna. Sono usciti personaggi, anche gruppi interi e sono tutti scomparsi politicamente. Passare a sinistra non è una opzione accettabile. Avrebbero dovuto fare come Elio Vito» che «avendo preso posizioni critiche contro il partito, Vito ha avuto la dignità di dimettersi. Qui nessuno è stato eletto con le preferenze: se io non sono più d’accordo con il partito prendo e vado a casa, non passo con il nemico». È meglio allearsi con Meloni e Salvini? «È meglio allearsi con il centrodestra. Noi non siamo succubi di nessuno. Ma nemmeno vogliamo esserlo del Pd. Ci presentiamo con la nostra lista, non facciamo federazioni. Non è un caso che il Ppe ci abbia dato pieno appoggio». Il Ppe la vuole premier...«Di questo non so niente. Non mi sono candidato a niente. Sono un militante che ha avuto tanto dalla vita. Io ho rinunciato alla buonuscita di mezzo milione di euro da commissario europeo, un lavoro ce l’avevo, cerco di essere coerente».

 

 

 

 

Quanto al problema della leadership del centrodestra, Tajani ha le idee molto chiare. Il vertice di domani tra i leader del centrodestra «è la prima riunione per preparare la campagna elettorale. Parleremo dei temi, come le pensioni, che ha sollevato Berlusconi». Così il vicepresidente di Forza Italia Antonio, Tajani in una intervista a La Stampa. E assicura che della leadership «non se ne deve parlare adesso, i leader troveranno una regola», «il tema non mi appassiona, la legge elettorale non lo impone e nelle altre elezioni non c’era un candidato unico. Ogni partito ha il suo. L’importante è avere un programma. Qui bisogna vincere, se troviamo un candidato premier, ma poi non vinciamo, resta solo un candidato. Delle regole si troveranno. Insistere su questo dibattito comporta un rischio», «si rischia di oscurare i programmi e fare il gioco della sinistra che ci vuole divisi. Più che la leadership l’importante è avere una classe dirigente seria con esperienza in grado di governare il Paese. Serve una squadra, non un uomo o una donna sola al comando». Cosa ci sarà nel programma comune del centrodestra? «Riduzione della pressione fiscale, revisione del reddito di cittadinanza, pensioni, sicurezza e aiuto ai più deboli. Insisteremo molto sul potere d’acquisto dei lavoratori, dei pensionati e delle casalinghe».

 

 

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