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Rincari, il governo corre ai ripari. Stop all'Iva su pane e pasta

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Giada Oricchio
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Pane e pasta senza Iva, carne e pesce meno costosi. La misura del taglio dell’imposta sul valore aggiunto è allo studio del governo Draghi che spera di poter introdurre nel Dl Aiuti bis l’azzeramento della tassa (ora al 20%) su pane e pasta e la riduzione dal 10 al 5% su carne e pesce. L’ipotesi è stata confermata dalla vice ministra all’Economia Laura Castelli in un’intervista a Radio24: “E' un piano concreto e eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro. Si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani, interverremo in questo senso nel decreto di luglio”. Il testo ha lo scopo di dare una risposta urgente e immediata alla crisi energetica (aumento delle bollette) e al caro vita innescato dall’inflazione che ha svuotato i carrelli. Castelli ha dichiarato che il Dl aiuti, la cui approvazione è prevista per i primi di agosto, si sta riassestando in queste ore e che le risorse che vengono dall'assestamento sono di più: 12-13 miliardi sono una cifra possibile, molto vicina alla realtà”.

 

 

 

 

Non è una misura in deficit, ma possibile grazie al buon andamento delle entrate nelle casse dello Stato. Nel Dl Aiuti bis, forse ci saranno anche il rinnovo del bonus da 200 euro e la proroga della sterilizzazione degli oneri di sistema sulle utenze di luce e gas per le famiglie e del credito di imposta per le imprese energivore. Il dimissionario presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha convocato i sindacati Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi per mercoledì 27 luglio. Insomma, il piatto piange e il governo correi ai ripari. Le riforme strutturali (salario minimo, taglio del cuneo fiscale, riforma delle pensioni) invece, spetteranno al governo che entrerà in carica dopo le elezioni del 25 settembre.

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