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Mezz'ora in Più, Renato Brunetta a cuore aperto dopo gli attacchi: “Una violenza dirmi tappo. Tradito da Berlusconi”

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Renato Brunetta torna a parlare dopo l’addio a Forza Italia e in particolare dopo i pesanti attacchi subiti da Silvio Berlusconi e dalla compagna Marta Fascina, che a chi ha lasciato il partito ha dedicato una durissima canzone su Instagram. Il ministro del governo Draghi è ospite della puntata del 24 luglio di Mezz’ora in Più, il programma televisivo domenicale di Rai3 condotto da Lucia Annunziata, e racconta gli ultimi convulsi giorni: “Come si faceva a fare un Draghi-bis con una maggioranza diversa e con un programma diverso? Quella di Berlusconi era una proposta irricevibile. Non ho avuto il piacere di parlare con Berlusconi. I ministri azzurri non sono stati informati della decisione di staccare la spina al governo Draghi. Tutto è stato deciso alle nostre spalle”.

 

 

 

Brunetta poi continua: “Mi sono sentito tradito, ma non come persona. È stato un tradimento verso i nostri elettori, dei produttori, dei nostri punti di riferimento e di tutti quelli che ci hanno votato, con cui avevamo un rapporto straordinario nel bene e nel male. È stata tradita la responsabilità, stare dalla parte dei lavoratori, delle imprese, dei cittadini, dei più deboli, di chi è rimasto indietro. È stato un atto di irresponsabilità, motivato da un opportunismo elettoralistico. Ho provato dolore e amarezza. Siamo in un momento drammatico, e di fronte a tutto questo si preferisce fare un calcolo elettorale miope nel breve periodo. Una decisione di questo genere è una rottura".

 

 

L’emozione nel parlare degli attacchi al suo fisico è evidente mentre parla con Annunziata: “Non ho scelto di essere alto o basso, sono responsabile delle mie idee e di quello che ho fatto e che faccio. Sono responsabile di questo non di essere ‘tappo’ o ‘nano’. Con Silvio Berlusconi si è rotto qualcosa, come negli amori, quando si rompe qualcosa, è finita. Io voglio bene a Berlusconi e continuerò a volergli bene, però quando c’è una rottura e invece di parlare delle ragioni della rottura bisogna subire invettive personali, anche feroci, da lui e dal suo ambiente, mi ha fatto male. A me e Gelmini è stato detto ‘che riposino in pace’. Io gli auguro invece lunga vita perché gli voglio bene. È una vita che vengo violentato per la mia altezza, o meglio per la mia bassezza. Mi dicono tappo o nano, ho sofferto su questo e continuo a soffrire, non mi è passata ma ho le spalle larghe. Sentirsi chiamare nano fa male, ma Marta Fascina vai avanti così, perché hai consentito di sdoganare anche queste violenze, visto che non mi era mai riuscito di parlarne così”. “Ho - dice ancora Brunetta - scritto libri, ho fatto tante cose, ma essere violentato su questo, guarda, non per me, ho le spalle larghe, ma per tutti quei bambini e quelle bambine che non hanno avuto la fortuna di essere alti e belli e stanno soffrendo e possono avere in me un esempio, della serie, ma guardate Brunetta, tappo e nano com’è, vedere dove è arrivato…”.

 

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