Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Regione Lazio, in arrivo lo scossone: ad agosto possibili dimissioni di Nicola Zingaretti

  • a
  • a
  • a

Nicola Zingaretti vuole cambiare aria e la Regione Lazio gli sta stretta. Il governatore, dopo aver lasciato la segreteria del Partito Democratico, non fa mistero di volersi candidare per le elezioni politiche che si terranno il 25 settembre, ma i diversi scenari possibili rischiano di spaccare la sinistra. Zinga, riferisce il Messaggero, non ha alcuna intenzione che si strumentalizzi la sua candidatura e ha il timore gli avversari di centrodestra lo accusino di utilizzare il Lazio per la proprio campagna elettorale. Un sentimento che potrebbe cambiare sia la data delle sue dimissioni sia quella delle successive elezioni Regionali. 

 

 

Una forte ipotesi è quella di rassegnare le dimissioni a fine agosto, quando verranno annunciati dal Pd i nomi dei prescelti per le circoscrizioni proporzionali per Camera e Senato (non è stato deciso ancora dove correrà, ma dovrebbe guidare la lista del Pd o alla circoscrizione Lazio 1 o al collegio plurinominale Lazio 1). Rimarrebbe quindi scoperta la poltrona di presidente regionale, con il voto previsto tra fine novembre e inizio dicembre. Uno scenario che inquieta i vertici dem, visto che la data sarebbe troppo a ridosso delle elezioni politiche, dove tutti si aspettano una sconfitta in favore del centrodestra.

 

 

È in atto un pressing affinché Zingaretti segua alcuni esempi di suoi omologhi in passato, come Roberto Formigoni nel 2006. La strategia prevede l’ipotesi di presentarsi alle elezioni del 25 settembre vestendo ancora la carica di governatore, poiché la legge non prevede l'incandidabilità, dando un lasso di tempo di 60 giorni per optare tra la Regione e il Parlamento e altri 90 per proclamare le elezioni regionali. Un modo per la sinistra di guadagnare ulteriore tempo, visto che è anche alle prese con la grana primarie, con tre esponenti che si sono già fatti sotto per raccogliere l’eredità di Zingaretti. Ma Enrico Letta non vuole procedere con le primarie: più il Pd guadagna tempo e più ha modo di organizzarsi.

Dai blog