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Berlusconi-Draghi, grande gelo dopo lo strappo sul governo bis: "Si era stufato", "Non ho colto la palla al balzo"

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Silvio Berlusconi respinge le accuse di aver staccato la spina a Mario Draghi e il suo governo. "Non abbiamo nessuna colpa per quello che è successo, nessuna", dice il presidente di Forza Italia in colloquio con il Corriere della sera. Il punto è che le dimissioni del premier "non erano necessarie, perché noi non abbiamo votato contro, ci siamo solo astenuti. E abbiamo anche detto a lui, ancora nella mattinata di giovedì, che eravamo disponibili a riaprire alla Camera una discussione sul da farsi. Ma lui è stato irremovibile".  L'ex capo della Bce "si era stufato. Non ne aveva più voglia e ha colto l'occasione per andarsene...", spiega Berlusconi. Versione che lo stesso Draghi respinge: "Non sono stanco e non ho colto la palla al balzo. E non è vero che il presidente Mattarella ce l'abbia con me, perché abbiamo condiviso ogni scelta, passo dopo passo", sono le parole del premier secondo cui il centrodestra voleva disarcionarlo con un governo bis "destinato a durare un giorno". 

 

Il presidente del Consiglio "si è dimesso anche se non era stato sfiduciato, e tutti noi lo abbiamo pregato di ripensarci. Io ho sempre detto che sarebbe stato bene che il governo proseguisse nel suo lavoro fino a marzo, aprile... E per uscire dalle secche avevamo fatto la nostra proposta, poi presentata sotto forma di risoluzione che gli abbiamo anche letto: un nuovo governo senza il M5S e con alcuni nuovi ministri. Quali? Semplice, i 3 ministri e i 6 sottosegretari del partito di Conte", fa sapere il Cavaliere. Insomma, niente rivoluzioni, magari con l'addio di Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, ma la rimodulazione dell'esecutivo alla luce del forfait grillino. La proposta come è noto è stata respinta e siamo arrivati a questo punto. 

 

Sul rapporto con Matteo Salvini e la Lega, Berlusconi afferma: "Non comanda lui. Con Salvini esiste sempre un colloquio franco, sincero, ma si decide insieme, nessuno mi impone nulla". Per chi ha lasciato Forza Italia o lo farà nelle prossime ore il Cavaliere continua a riservare parole pesanti: "Ingrati, irriconoscenti. Riposino in pace", chi "tradisce" è destinato a non avere "prospettive" e un "futuro politico".

 

Le elezioni sono dietro l'angolo, il 25 settembre. Con Giorgia Meloni"ci siamo sentiti quando Draghi ha deciso di non accettare la nostra risoluzione e ci vedremo presto per mettere a punto il programma, sul quale sto già lavorando da tempo e che sarà avveniristico", spiega il Cav. Il centrodestra unito Forza Italia-Lega-Fratelli d'Italia ha finalmente la possibilità di conquistare la guida del Paese. Presentarsi con Giorgia Meloni leader? "Ne parleremo insieme, è una delle cose da decidere (...). L'idea che sta emergendo è che il leader venga votato da un'assemblea degli eletti. Una volta votato, potrebbero essere gli stessi parlamentari che sono stati eletti a riunirsi in Assemblea e votare il leader...", è l'ipotesi nuova che punta nel colloquio e di cui, è probabile, si discuterà nel centrodestra.

 

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