Psicodramma 5Stelle, "in 50 pronti a sostenere Draghi". E Di Maio attacca Conte: la sua è una vendetta
La serata dei falchi e dei governisti all'interno del Movimento 5 Stelle fa registrare le prime, corpose diserzioni dalla linea di Giuseppe Conte. L’assemblea congiunta dei parlamentari grillini con il loro presidente è terminata alle 23.30 ed è stata aggiornata alla mattina di oggi, domenica 17 luglio.
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Il video sui social con cui Conte ha rilanciato l'ultimatum a Draghi - sì ai 9 punti del documento M5s o fuori dal governo - in realtà ha aumentato la confusione tra i grillini. Sia tra quelli che volevano lo strappo immediato, magari facendo dimettere i ministri prima delle comunicazioni alle Camere del premier, e tra quelli che chiedono un passo di lato.
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Lo psicodramma si consuma nell'assemblea. Secondo il Corriere della sera i falchi - più numerosi al Senato - temono una "rivolta" del gruppo della Camera dove la maggioranza M5S è a favore della fiducia al governo. Facendo i conti, "una quarantina di deputati e una decina di senatori" potrebbero votare la fiducia al governo a prescindere da quello che uscirà dalle varie riunioni.
"Mercoledì non sarà solo una prova di responsabilità, quel giorno si decideranno anche i futuri assetti politici e alleanze tra i partiti. Letta è stato chiaro. E ciò dimostra che il vero obiettivo di Conte è andare a elezioni per azzerare il gruppo parlamentare e non ricandidare il 99% dei deputati e dei senatori uscenti. Tanto più che alle elezioni andranno malissimo", ha detto oggi Luigi Di Maio, in un’intervista al Messaggero. Secondo il ministro degli Esteri "il partito di Conte che non ha più nulla a che vedere con il Movimento 5Stelle". È un partito che "il 20 giugno ha ricevuto l’endorsement dall’ambasciatore russo a Roma sulla bozza di risoluzione che indicava la linea italiana sull’Ucraina".
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Per Di Maio Conte sta "compiendo una vendetta politica buttando giù Draghi: ancora non si dà pace per non essere riuscito a restare a palazzo Chigi".