Crisi di governo, Marcello Sorgi: perché Draghi può dire sì a Conte. Grandi manovre e tutto come prima
Quella di Giuseppe Conte a Mario Draghi è una sorta di "pistola sul tavolo", sintetizza David Parenzo nella puntata di sabato 16 luglio di In Onda, su La7. Ma perché il premier dovrebbe accettare le nove richieste M5s e continuare a governare? "Perché glielo chiede Joe Biden, Ursula von der Leyen, alcuni leader europei, i governatori delle Regioni, i sindaci, i sindacati, Confindustria, i medici eroi del Covid, glielo chiede il paese", afferma l'editorialista della Stampa, Marcello Sorgi. Insomma, difficile dire di no. Draghi "può fregarsene e confermare le dimissioni, stavolta irrevocabili", ma resta il fatto che Draghi ha ancora la fiducia nonostante il non voto dei 5Stelle. E non è detto che mercoledì "debba esservi un voto".
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Per Sorgi insomma si può ricucire, a prescindere dalle dichiarazioni di fuoco e dai veti. "In queste situazioni bisogna valutare il tono", e quello issato da Conte stasera è stato molto più soft. "Ieri il Movimento era sulle posizioni della vicepresidente Taverna, ovvero 'li sfonnamo'. C'è un grande cambiamento con quello sentito stasera, Conte ha fatto una straordinaria offerta di pace", dice il giornalista.
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