Ora Conte punta alle elezioni anticipate a settembre, il tam tam manda nel panico il M5s: nuove fuoriuscite?
Mentre scorrono le ore che separano le riunioni non-stop dei vertici del Movimento 5 Stelle e le comunicazioni del premier Mario Draghi al Senato di mercoledì, le carte nelle mani di Giuseppe Conte sono sempre di meno. Al punto che c'è chi scommette che al capo politico M5s, in questa delicata partita, sia rimasta solo quella della rottura totale con conseguente elezioni anticipate, il prima possibile. Un piano che divide ancora di più i 5Stelle con molti eletti che potrebbero passare con Insieme per il futuro di Luigi Di Maio, nelle prossime ore (si parla ad esempio di una fuoriuscita di un grillino dla prima orsa, Riccardo Fraccaro).
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Il termometro della temperatura (caldissima) nel Movimento lo dà la convocazione, da parte di capogruppo a Montecitorio Davide Crippa, ha convocato un'assemblea dei deputati senza avvisare Conte. Molti infatti lamentano che l'ex avvocato del popolo abbia deciso con pochi fedelissimi la linea della rottura senza ascoltare le tante voci in dissenso.
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Fonti del Movimento ora riferiscono, riporta un retroscena di Affaritaliani, che il vero obiettivo di Conte sono le "elezioni politiche anticipate dopo l'estate, già a settembre/ottobre". Un'accelerazione che avrebbe spiazzato tutti coloro che, pur non condividendo lo strappo, pensavano che l'ex premier puntasse a passare qualche mese all'opposizione del governo Draghi per cercare di risalire nei consensi.
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Ma quanti sono i grillini pro e quelli contro lo strappo, da prescindere dall'orizzonte del voto? Al Senato i contiani sarebbero la maggioranza, mentre alla Camera convivono le due anime con peso quasi equivalente. Insomma, arrivati a questo punto, Conte è davanti a un bivio. Se l'alternativa è genuflettersi a Draghi, dare la fiducia al governo e aggravare l'emorragia di consensi fotografata dal voto delle amministrative e dei sondaggi, meglio le urne subito.