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All'assemblea M5s succede di tutto. "Voto la fiducia a Draghi", smacco a Conte e fuga dei governisti

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A quattro giorni dall’intervento di Mario Draghi in Parlamento, il Giuseppe Conte avverte il premier (e i partiti della maggioranza): senza risposte alle richieste il Movimento 5 Stelle è fuori dal governo. Mani libere, appoggerà solo i provvedimenti condivisi, dice in un video in diretta su Facebook andato online poco prima dell'assemblea congiunta dei parlamentari M5s, sempre più spaccati tra governisti e barricaderi. 

 

Riunione ad alta tensione. “Come spiego che si fermano le opere con il Pnrr e con i costi dell’energia così alta?. Come si può non valutare opportunamente sulle risposte che darà Draghi per garantire risposte alle persone?”, ha sbottato il deputato Diego De Lorenzis. Nel corso dell’assemblea la deputata Maria Soave Alemanno è uscita allo scoperto: voterà la fiducia al governo Draghi, a prescindere da quel che deciderà il capo. “Non mi posso rendere complice di chi per qualche punto percentuale manda all’aria il paese”, ha detto  Alemanno.

 

E ancora. “Non ho paura di perdere la poltrona, ho paura di dover dire a mio figlio che quando potevo, non ho fatto il mio dovere per il paese. Se sarà necessario, voterò la fiducia” ha detto la deputa Rosalba Cimino. “Chi guida il partito ha fatto una scelta incosciente” tuona poi Nicola Invidia, dopo le parole del leader pentastellato. 

Naturalmente la spinta all’uscita dal governo resta forte. "Io sono per non votare la fiducia. In Sicilia tutti mi domandano perché siamo in questo governo", dice il deputato Luciano Cantone.  ""Mercoledì non ci possiamo presentare con i nostri ministri" sostiene la senatrice Alessandra Maiorino.

 

Ma nell'assemblea cresce il no allo strappo e a una comunicazione che i cittadini non riescono a comprendere, lamentano molti iscritti. Senza contare che la linea finora tenuta non risulta, ha sottolineato qualcuno, deliberata e ratificata dagli attivisti e dal garante dei 5 stelle. In ambienti pentastellati non si esclude che molti parlamentari potrebbero decidere nelle prossime ore di lasciare il Movimento, anche se ciò non significherebbe passare automaticamente con i dimaiani. Sul tavolo, in ogni caso, resta la richiesta da parte di tutti di avere risposte concrete da Draghi alle questioni poste da Conte.

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