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Troppi guai: Mario Draghi racconta la barzelletta. Non ci resta che ridere

tensioni di governo

Filippo Caleri
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Anche un ex banchiere centrale come Mario Draghi ha un cuore (quello della barzelletta di cui raccontiamo di seguito). E nonostante le ansie che una parte della sua maggioranza gli dà quotidianamente, leggi la querelle con Giuseppe Conte (capo del M5s) sempre più irrequieto, non ha perso l’ironia. Così, forse anche sulla scorta dell’empatia generata da quelle raccontate da uno dei suoi illustri predecessori a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi, ieri sera alla cena organizzata dalla stampa estera con i giornalisti internazionali, è uscito fuori dagli schemi imposti dal protocollo, e si è lasciato andare al racconto della storiella dei due cuori.

 

 

Mi viene sempre in mente la storia di uno che sta aspettando un trapianto di cuore e gli dicono: “Guardi che ce ne sono due: uno di un giovane di 25 anni in splendida condizione fisica e poi quello di un banchiere centrale di 86. Lei cosa sceglie? Il secondo, risponde lui. Ma come scusi perché? Perché non è mai stato usato». Una battuta che ha generato ilarità e simpatia tra i commensali. E che ha probabilmente stemperato lo stress con il quale il presidente del Consiglio si confronta da qualche mese, e ormai giornalmente, generato dalla fibrillazione della compagine che sostiene il suo governo.

 

 

Insomma vista la situazione Draghi avrà pensato che dal “non ci resta che piangere” forse è meglio passare alla fase del “non ci resta che ridere”.

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