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Sondaggi, Alessandra Ghisleri: "Se si votasse oggi..." Centrodestra, M5s, Di Maio: i numeri. Giù la fiducia a Draghi

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L'inflazione e le incognite della crisi economica influiranno nella campagna elettorale e nelle prossime elezioni politiche. A fare il punto sui partiti, sul governo e sul consenso dell'opinione pubblica è Alessandra Ghisleri, fondatrice di Euromedia Research. L’ascoltatissima sondaggista in una intervista a Libero spiega come tutti i partiti oggi fanno fatica "a indicare obiettivi identitari".

 

Le nubi nere all'orizzonte spaventano gli italiani. "Una media tra il 60 e il 63% si dichiara pessimista di fronte al futuro a breve, a ciò che li attende in autunno". E questo incide anche sul gradimento del governo. Dopo un anno e mezzo, "Mario Draghi, insieme a Sergio Mattarella, precede tutti gli altri detentori di ruoli politici nella classifica della fiducia. Ovviamente l'incarico istituzionale aiuta. Certo, quando ha varato il governo, Draghi aveva un indice di fiducia superiore al 60%, e ora viaggia intorno al 48%". Insomma, ha perso 12 punti. Dieci punti più giù il gradimento al governo, comunque "un dato buono, proprio perché siamo in un periodo così complicato".

 

Ghisleri sottolinea come gli elettori di Fratelli d'Italia e Movimento 5 stelle contribuiscano a far calare la fiducia nel governo. E tra quelli della Lega? "Tra loro l'indice di fiducia nei confronti di Draghi è pari al 40%. Non a caso, M5S e Lega sono i due partiti che più sentono le fibrillazioni causate dallo stare al governo, e si chiedono se convenga restarci o no", spiega la sondaggista. 

Tornando alla galassia grillina, ci si chiede quanto valga in termini di voti la scissione di Insieme per il futuro di Luigi Di Maio: "Nei nostri sondaggi oggi i Cinque Stelle si collocano intorno all'11%. Ma il punto vero è che, su ogni scelta che Conte è chiamato a prendere nei confronti del governo, il suo elettorato è diviso a metà, tra favorevoli e contrari", argomenta Ghisleri. L'ex premier deve capire quali "messaggi mandare agli elettori. Il suo partito è nato essendo trasversale a tutte le forze politiche, ma col tempo si è ancorato ai temi cari al centrosinistra. Il risultato è che nel Movimento matrici integraliste convivono ancora con matrici più moderate". Tra i peccati originali di Conte c'è quello che "è stato eletto solo dalla piattaforma dei Cinque Stelle. Non ha mai partecipato a una vera competizione elettorale, e immedesimarsi nei propri sostenitori è difficile per chi non li conosce da vicino".

 

Detto questo resta da capire quanto valgono i dimiaiani. Ghisleri spiega come molti elettori che nel 2018 votato M5s ora pensino all'estensione. Aa cercarli un nutrito gruppo di partiti  "spin-off del Movimento" come "Alternativa, Italexit di Gianluigi Paragone, e ora, appunto, la nuova formazione di Di Maio. Dal punto di vista delle intenzioni di voto, questa non è ancora giudicabile: non ha una forma, un programma, un posizionamento e messaggi definiti, e dunque è impossibile misurare il suo potenziale. Di sicuro, però, tra quegli elettori c'è chi la guarda con interesse", afferma la fondatrice di Euromedia Reasearch. 

"Se si votasse oggi, la possibilità di vittoria del centrodestra sarebbe solida", afferma Ghisleri che vede per la coalizione la conquista della maggioranza dei seggi in Parlamento. "Fdi, Lega e Forza Italia avrebbero 206 seggi (su 400) alla Camera e 103 (su 200) al Senato. Ripeto: se si votasse oggi", precisa perché "prima si vota, più sono avvantaggiati i partiti già formati, solidi". Nel centrodestra c'è anche la variabile litigiosità. "Ogni lite tra i partiti di una coalizione, o all'interno dei partiti stessi, genera difficoltà di comprensione" spiega la sondaggista. Dentro alla Lega "c'è un dibattito aperto" e "una competizione forte col partito di Giorgia Meloni" che "porta determinati elettori della Lega a rifugiarsi nell'astensione e altri a guardare con interesse Fratelli d'Italia". In questo contesto "Forza Italia è cresciuta di qualche punto percentuale".

 

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