Governo addio, i veti di Giuseppe Conte fanno infuriare Mario Draghi: voto anticipato a settembre
Alla vigilia del faccia a faccia tra Giuseppe Conte e Mario Draghi spostato a mercoledì 6 luglio a causa della tragedia della Marmolada, da Palazzo Chigi arrivano segnali bellicosi per la delicata partita che il Movimento 5 stelle sta giocando. La minaccia di uscire dal governo sta irritando non poco l'esecutivo soprattutto per la "lista della spesa" (copyright del secessionista Luigi Di Maio) che Conte presenterà a Draghi con le richieste M5s, a partire dalla conferma senza stravolgimenti del reddito di cittadinanza.
Trionfo Meloni, psicodramma Conte: sondaggio clamoroso. E la Lega va giù
I pontieri al lavoro in queste ore tra Palazzo Chigi e via di Campo Marzio, riporta un retroscena di Affaritaliani, fanno sapere che è "tutto in alto mare" e i veti grillini rischiano di far saltare il banco. E Draghi? Sembra convinto che i 5Stelle abbiano ormai deciso di lasciare il governo e la maggioranza, senza neanche l'ipotesi (con lessico da prima Repubblica) dell'appoggio esterno.
Suicidio M5s, Conte rischia un'altra scissione. "Ma alla fine Draghi..."
Il premier in conferenza stampa ha detto che il governo non va avanti senza M5s e non intende rimangiarselo e trovarsi una maggioranza ridotta e un'opposizione più larga e belligerante. Risultato? Elezioni anticipate "molto probabili", spiegano al sito fonti qualificate che indicano il voto a fine settembre per permettere al nuovo governo, nato dalle urne, di varare la Legge di Bilancio fondamentale per rispondere alla crisi e ai tanti fronti aperti, dalla guerra in Ucraina al cruciale Pnrr.