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Draghi-Grillo, asso nella manica di Conte. "Ci sono gli screenshot" ma non ci credono neanche i 5Stelle

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Dall'entourage di Giuseppe Conte si dicono sicuri: l'ex premier avrebbe un asso nella manica da calare nell'incontro con Mario Draghi previsto per lunedì 4 luglio. Si tratterebbe degli screenshot dei messaggi scambiati tra il premier e Beppe Grillo nei quali SuperMario avrebbe chiesto al garante del Movimento 5 Stelle la rimozione di Conte dal vertice M5s. Dallo staff di Conte giurano di "avere le prove", riporta il Giornale in un retroscena in cui si fa cenno non solo a conversazioni con Grillo, quindi difficilmente documentabili, ma anche agli screenshot, ossia le foto dello schermo del cellulare, dei presunti messaggi chat. Da ambienti contiani trapela che premier "avrebbe chiesto al Garante di aderire alla scissione di Luigi Di Maio con l'obiettivo di isolare Conte", si legge nell'articolo che cita le ricostruzioni del Fatto.

 

Curioso che, sapendo che è tutto nero su bianco, Draghi in conferenza stampa abbia chiesto di tirare fuori le prove della richiesta che rappresenterebbe una clamorosa intromissione nelle dinamiche di un partito che tra l'altro sostiene il suo governo. Una sfida che appare quantomeno azzardata, quella del premier. Tanto che anche nella galassia grillina sono molti quelli che restano dubbiosi sull'esistenza degli screenshot. Molti, riporta il retroscena, reagiscono con una "grassa risata" all’ipotesi. Altri, come un big che resta anonimo, afferma: "Secondo me si tratta dell'ennesimo spin (una mossa comunicativa, ndr) ma il problema principale è che sarebbe molto grave se Conte avesse queste conversazioni, perché saremmo in presenza di una violazione della privacy e di un'intrusione nella corrispondenza privata del presidente del Consiglio".

 

Chi potrebbe dare un chiarimento definitivo è Domenico De Masi, il sociologo impegnato anche nella scuola politica M5ss che ha parlato della presunta richiesta di Draghi a Grillo in un intervista al quotidiano di Marco Travaglio. Il Giornale lo ha cercato ma De Masi non ha risposto alle richieste del quotidiano. 

 

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