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Emergenza immigrati, anche il sindaco Pd Alessio Falorni è stanco. Il caso nella rossa Toscana

Christian Campigli
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Il buonismo, il politicamente corretto, l'accoglienza senza se e senza ma. Il Partito Democratico, da sempre, considera questi principi autentici capisaldi della propria azione politica. Chissà cosa avrà pensare il segretario Enrico Letta quando ha avuto modo di visualizzare la pagina Facebook di Alessio Falorni, sindaco di Castelfiorentino, ridente località toscana, che ha deciso di sfogarsi attraverso i social network.

La storia è semplice e purtroppo, nemmeno particolarmente stravagante. C'è un marocchino, di 31 anni, irregolare in Italia, già condannato a due decreti di espulsione che continua a farsi gli affari propri, impunemente, all'interno del territorio comunale. Prendendosi letteralmente gioco delle istituzioni italiane. Nei giorni scorsi, per l'ennesima volta, i carabinieri lo hanno fermato. E, come per magia, dopo poche ore l'africano era di nuovo libero di far danni.

“In merito alla vicenda del 31enne marocchino che, in possesso di stupefacenti, ha aggredito i carabinieri intervenuti mentre stava molestando i clienti di un locale a Castelfiorentino, ho informato, come mio dovere, il prefetto di Firenze circa il fatto che questo signore continua a girare a piede libero sul nostro territorio. La qual cosa produce ovviamente preoccupazione nei cittadini – scrive Falorni su Facebook - Mi viene spiegato che è il giudice, che ne ha disposto il rilascio (come è sua competenza), dopo che lo stesso era stato fermato dagli stessi carabinieri. Mi viene riferito che questo signore ha due decreti di espulsione pendenti che lo riguardano. Ho chiesto indicazioni su come procedere nei suoi confronti, per quelle che sono le mie competenze, non avendo a mia disposizione strumenti specifici che ne impediscano nuovi comportamenti nocivi per l’ordine pubblico e la tranquillità delle persone. Lo stesso prefetto e le forze dell’ordine si trovano ovviamente in difficoltà nell’affrontare casi come questi”.

Un pensiero che ha letteralmente spaccato a metà Castelfiorentino e che portato oltre cento persone a condividere il post, commentarlo, tra critiche feroci (“specificare età, provenienza e sesso mi pare fuori luogo”) e prese di posizioni più squisitamente politiche (“sono le leggi volute dai parlamentari italiani, da quelli che predicano tolleranza, integrazione, buonismo e comprensione”).

Il primo cittadino si pone, al temine del post, un interrogativo. “A questo punto una domanda: il Parlamento italiano si accorge di queste difficoltà che hanno i sindaci a gestire questi casi, e in generale l’ordine pubblico? I cittadini ovviamente fanno riferimento a noi, come autorità più vicine a loro, e noi siamo costretti a riportare lo stato dei fatti. Chi fa casino, sui territori, son sempre le solite persone. A me pare incredibile che non sia possibile pensare a provvedimenti, magari bipartisan, che aiutino a essere più incisivi riguardo a questa materia. Ma al momento, non si muove una foglia”. Chissà se domani Enrico Letta troverà le parole per rispondere a tal quesito. 

 

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