Insieme per il futuro, Luigi Di Maio ha l'accordo con Bruno Tabacci: via libera al simbolo di “Centro democratico”
Si sta lavorando in queste ore alla costituzione del gruppo di Luigi Di Maio ‘Insieme per il futuro’ anche al Senato. A Palazzo Madama è necessario l’uso di un simbolo presentato alle ultime politiche e, come riferisce l’Adnkronos, ci sarebbe l’accordo con Bruno Tabacci per l’utilizzo del simbolo di Centro democratico. Alla Camera, invece, il gruppo ‘Insieme per il futuro’ è già stato costituito senza utilizzo di altri simboli, visto che il regolamento non lo prevede. In giornata, il ministro degli Esteri ex M5S avrebbe sentito Tabacci per l’accordo sull’uso del simbolo.
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Nel frattempo è ancora guerra di numeri tra contiani e dimaiani. Al Senato l’ex M5s Fenu che aveva aderito a ‘Insieme per il futuro’ ha tolto la firma. A sostituirlo potrebbe essere la ex pentastellata Botto. Mentre il gruppo M5s di Strasburgo perde due europarlamentari che sono passati con Di Maio. Ma nei prossimi giorni ci potranno essere altri passaggi, soprattutto alla Camera dove i dimaiani non escludono nuovi arrivi. In serata è prevista l’assemblea del Movimento 5 stelle, domani quella del gruppo di Di Maio che dovrà sciogliere il nodo dei capigruppo e quello del simbolo. Centro democratico alla Camera punta a sostituire la capogruppo ed ex pentastellata Lapia, ma è al Senato che deve essere affrontato il tema, perché il regolamento di palazzo Madama, con la riforma del 2017, prevede che per costituire un gruppo oltre ad avere 10 componenti, occorre un contrassegno di partito o di una lista che abbia partecipato alle ultime elezioni.
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Intanto le forze politiche guardano anche al prossimo appuntamento: c’è bagarre a Montecitorio sul dl elezioni che potrebbe anche decadere se non si trova l’accordo sul tema dell’esenzione della raccolta di firme che tra l’altro al momento - spiega una fonte parlamentare della maggioranza - taglierebbe fuori i totiani e proprio i dimaiani. Ma le scosse di assestamento dopo il terremoto di ieri sono in corso proprio nei rapporti tra i contiani e chi ha seguito il responsabile della Farnesina. «È chiaro che non potremo mai più andare con Di Maio», dice un ‘big’ pentastellato. Il trauma della scissione si fa sentire, anche se tra i contiani c’è il convincimento che ora la strada in realtà sia in discesa, «ci siamo liberati di un peso, si lavorava male», il ‘refrain’. E pure sui social è già battaglia.
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