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Scissione M55, nasce "Insieme per il futuro". Luigi Di Maio strappa 46 parlamentari a Conte, i big nei nuovi gruppi

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La nuova creatura politica che sta nascendo dalla scissione in seno al Movimento 5 Stelle si chiamerà Insieme per il futuro. Questo il nome scelto per i gruppi alla Camera e al Senato che saranno formati da deputati e senatori vicini al ministro degli Esteri Luigi Di Maio che nello scontro con il presidente M5s Giuseppe Conte è ormai deciso ad andare fino in fondo. 

 

Sono 46 le firme tra Camera e Senato per la formazione dei due gruppi di Camera e Senato che saranno guidati da Luigi Di Maio, dopo la scissione del Movimento 5Stelle. È quanto apprende LaPresse dai dimaiani impegnati in queste ore al completamento delle liste. I deputati pronti a dire addio al leader del M5S Giuseppe Conte, sarebbero Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Gallinella, Francesco D’Uva, Vincenzo Spadafora, Iolanda Di Stasio, Cosimo Adelizzi, Carla Ruocco, Marialuisa Faro, Vittoria Casa, Gianluca Rizzo, Mattia Fantinati, Generoso Maraia, Patrizia Terzoni, Pasquale Maione, Giovanni Luca Aresta, Maria Pallini, Andrea Giarrizzo, Chiara Gagnarli, Nicola Grimaldi, Luciano Cillis, Elisabetta Barbuto, Anna Macina, Marianna Iorio, Luca Frusone, Giuseppe D’Ippolito, Silvana Nappi ed Emanuele Scagliusi. Tra i senatori invece ci sarebbero i nomi di Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Daniela Donno e Antonella Campagna, oltre a quelli di Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Sergio Vaccaro e Simona Nocerino. Per quanto riguarda il governo a dire addio al Movimento, sarebbero Laura Castelli (MEF), Anna Macina (Giustizia) e Dalila Nesci (Sud).

 

Secondo indiscrezioni raccolte dal Foglio, l'obiettivo di Di Maio era quello di convincere almeno 45 eletti grillini: 35 membri alla Camera e 10 al Senato. Tra gli ex M5s con certo seguito c'è Alessandro Di Battista che appare molto poco interessato dallo strappo di Di Maio. "Della nuova scissione del Movimento 5 stelle (ricordo che ne avvenne già una dopo l’ok al governo Draghi) e della nascita del nuovo gruppo ’atlantisti e europeisti' o ’moderati e liberali', non mi importa nulla. Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell’assembramento. Ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni", ha scritto Dibba su Facebook. 

 

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