Senato, Gianluigi Paragone smonta la sceneggiata M5s: per tirare a campare continuate a comprare armi
Gianluigi Paragone in Senato sbotta contro l'invio di armi all'Ucraina e prende di mira il Movimento 5 Stelle e la risoluzione, ottenuta dopo un'estenuante trattativa, passata indenne al voto dell'Aula in vista del Consiglio europeo. Nell'intervento successivo a quello del premier Mario Draghi che ha riferito all'aula, il leader di Italiexit afferma che ai "malpancisti" grillini e della sinistra "deve essere bastato il Gaviscon". Il senatore cita allora Giulio Andreotti, meglio tirare a campare a campare che tirare le cuoia, "tanto le cuoia le tirano altrove, magari con le armi che mandiamo in Ucraina e in Russia nonostante l'embargo".
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Il senatore ricorda che "paghiamo a Putin il gas in rubli" mentre i grillini "facevano la voce grossa sui giornali perché c'erano conti da regolare". Conte, Di Maio e Fico hanno messo su "una sceneggiata", afferma, "l'unica cosa certa è la firma grillina alla risoluzione dove non c'è alcun riferimento a non comprare più armi. Le comprerete ancora perché Draghi si è impegnato in tal senso", attacca Paragone. "Voi la pace non la volete perché non si fanno i profitti", conclude attaccando l'esecutivo.
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Al termine degli interventi il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza alle comunicazioni di Draghi in vista del consiglio europeo del 23 e 24 giugno. I voti a favore sono stati 219, 20 i contrari e 21 gli astenuti. L’assemblea non ha approvato le altre quattro risoluzioni, a firma Crucioli, Fattori, Paragone e Ciriani, sulle quali il governo aveva espresso parere negativo.