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Tagadà, l'analisi elettorale del direttore Davide Vecchi: “Solo il centrodestra e Fratelli d'Italia possono cantar vittoria”

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Che cosa significa per il centrodestra questa vittoria alle elezioni amministrative? È un asso nella manica e si procede uniti oppure è l’inizio della fine? Le domande sono poste al direttore de Il Tempo Davide Vecchi nel corso dell’edizione del 14 giugno di Tagadà, il talk show pomeridiano di La7 condotto da Tiziana Panella, che cerca risposte sul futuro del centrodestra: “Non è una domanda facile. Silvio Berlusconi è riuscito a concludere questo incontro di Arcore di poche settimane fa dopo 108 giorni in cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini neanche si incontravano. Quello è stato il primo passaggio. Sicuramente il voto è importante per due aspetti. Fratelli d’Italia ha avanzato in alcuni territori, soprattutto al Nord, ma a Catanzaro ha preso quei voti che sono stati storicamente del centrodestra. È importante quanto avvenuto a Palermo, con la divisione del centrodestra sul candidato per le elezioni regionali. Meloni vuole Nello Musumeci, il presidente uscente, invece la Lega è contraria. Se riusciranno a trovare la quadra nella Regione Sicilia, mettendosi d’accordo sul candidato, è plausibile che capiscano che devono andare uniti anche alle politiche”.

 

 

“È chiaro - sottolinea il direttore Vecchi - che le spaccature interne ci sono, perché c’è la Lega che è fermamente contraria su vari aspetti di questa alleanza. Dall’altra parte dipende anche dal ritorno in agenda della riforma elettorale, che vogliono Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Però il centrodestra, e in particolare Fratelli d’Italia, è l’unico partito che può in qualche modo attestarsi un minimo di vittoria in queste amministrative”.

 

 

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