Amministrative a Palermo, Lorenzo Cesa "talent scout" di Roberto Lagalla: è una vittoria dell'Udc
«Roberto ha ottenuto un risultato straordinario e tutti abbiamo fatto bene a sostenere e difendere la sua candidatura. Sono sicuro che farà un ottimo lavoro perché ha le idee chiare...». Dietro il successo di Roberto Lagalla a Palermo c’è innanzitutto la determinazione di Lorenzo Cesa, che ha creduto in lui sin dall’inizio, convincendo via via tutti gli alleati di centrodestra, a cominciare da Giorgia Meloni. Più volte il nome dell’ex rettore è stato in bilico e a rischio bruciature, per colpa di veti incrociati e vecchi rancori mai sopiti. Ma alla fine l’ha spuntata il segretario dell’Udc: «Io personalmente ho sempre lavorato per unire, non è stata facile... Indubbiamente è una vittoria dell’Udc, Roberto è un nostro deputato regionale, tutto è iniziato con la lista dell’Udc e la lista civica del sindaco. Un progetto condiviso subito da Fdi in particolare e poi dal resto della coalizione», che l’ex eurodeputato considera un modello e un metodo da esportare alle prossime politiche.
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«Siamo orgogliosi -rivendica Cesa che ci vede anche una vittoria di quel centro moderato ispirato ai valori del Ppe- di aver portato una personalità come lui a guidare una città così grande e importante, ridotta in una situazione di degrado totale». Ora, però, avverte, «il metodo Lagalla dovrebbe essere riproposto non solo a livello locale ma anche nazionale».
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Conta innanzitutto l’unità della coalizione, ripete come un mantra Cesa, che non vuol sentir parlare di polemiche, come quelle sollevate da alcune dichiarazioni di Gianfranco Miccichè sul caso Musumeci, e invita tutti gli alleati in questo momento di grazia regalato dal voto amministrativo a mantenere i nervi saldi senza correre dietro alle sirene di progetto come la federazione. «Ho sentito di fughe in avanti, del tutto inappropriate, da parte di alcuni esponenti del centrodestra», rimarca Cesa senza mai citare i nome di Miccichè: «Ora serve unità, consiglio calma e sangue freddo...».
Cesa ne approfitta per levarsi anche qualche sassolino dalla scarpa e sfogarsi: «Hanno tentato di strumentalizzare il tema dell’antimafia, come se fosse solo di una parte e come se noi non contrastassimo la mafia... Ma di che parliamo? Meno male, ribadisco, che alla fine abbiamo sostenuto tutti Lagalla, che farà molto bene, perché sa quel che vuole». Il sorpasso di Fdi sulla Lega salviniana sancito dalle amministrative può accelerare la federazione tra Fi e il Carroccio? «Siamo pronti a discuterne, ma intanto partiamo dall’unità del centrodestra, perché -rimarca- la priorità di tutti è lavorare per l’unità. Sono convinto che le ragioni dell’unità sono di gran lunga più forti delle divisioni».
Cesa rilancia un suo vecchio pallino: «Auspico un’aggregazione con tutti quei centristi che si riconoscono nel Ppe, che hanno dimostrato anche in questa tornata elettorale di contare moltissimo e di essere stati determinanti per la vittoria di molti candidati sindaci», non solo di Lagalla.