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L'aria che tira, Maria Giovanna Maglie: gli italiani si lamentano e poi... Le colpe del flop dei referendum

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I cinque referendum sulla giustizia si sono schiantato sul quorum facendo segnare un'affluenza sul 20 per cento, record negativo per l'istituto referendario. Una risultato, in realtà, che non ha sorpreso tutti, almeno non Maria Giovanna Maglie. La giornalista lunedì 13 giugno è ospite di Myrta Merlinio a L'aria che tira, il programma di La7, e ha analizzato le prime evidente dell'election day del 12 giugno. 

 

Sulla giustizia "avevo la convinzione che non sarebbe andata bene da mesi", spiega Maglie che argomenta: "Diamo la colpa alla guerra ma la colpa è sicuramente della politica inetta e dei media che non se ne sono occupati minimamente". Ma le responsabilità vanno condivise anche con i cittadini perché la colpa è pure "degli italiani che d'ora in poi, siccome passano le loro giornate a lamentarsi della mala-giustizia, verranno presi a calci nel sedere", commenta la giornalista. 

 

In collegamento, per analizzare il dato elettorale, c'è anche il sondaggista Renato Mannheimer che spiega come, nel disastro dell'affluenza ai minimi termini, alcuni referendum "in linea con la riforma Cartabia" abbiano avuto più successo rispetto ad altri come quelli sulla legge Severino e sulla carcerazione preventiva che hanno diviso i pochi che sono andasti a votare.  Mennheimer ha sottolineato l'importanza dell'istituto referendario ma è necessaria una riforma. "Va abbassato evidentemente il quorum" afferma rilanciando la proposta di fissare l'asticella alla metà dei votanti alle elezioni politiche precedenti al referendum. 

 

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