Amministrative 2022, è fuga dalle urne. Affluenza a picco: 54,7 per cento
Una discesa fragorosa. Numeri che dovrebbero far riflettere tutto il mondo politico italiano. Ma che, al contrario, saranno usati dagli sconfitti per giustificare la propria mediocrità e ignorati aprioristicamente dai vincitori. Convinti che sia sufficiente occuparsi del proprio piccolo orticello. L'affluenza alle elezioni amministrative di ieri è stata del 54,72%, secondo i dati definitivi relativi agli 818 comuni gestiti dal Viminale. Alle precedenti elezioni omologhe era stata del 60,12%.
Sei punti percentuali non sono un dato da sottovalutare. Soprattutto in un tipo di elezioni, quelle relative alla scelta del sindaco e del consiglio comunale, da sempre considerate più vicine agli interessi quotidiani delle persone. Le buche sulla strada da coprire, i permessi per il mercato rionale piuttosto che la zona a traffico limitato, da estendere o diminuire. Nel corso degli ultimi anni, i grandi analisti politici hanno evidenziato come il calo drastico dell'affluenza fosse strettamente collegato con una classe politica distante dalle esigenze della gente. Ha successo chi riesce a coinvolgere l'elettorato, parlando di temi magari piccoli, ma assai concreti. Le pompose dissertazioni su ideologie del secondo scorso e massimi sistemi annoiano anziani, adulti e, soprattutto i più giovani.
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Certamente hanno inciso la presenza a Palazzo Chigi di un governo di coalizione, che non piace, sostanzialmente, né ai progressisti né ai conservatori. E di una crisi che morde e sulla quale il Parlamento e il Governo non riescono ad incidere minimamente. Va poi ricordato che divisioni interne (vedi centrodestra), sindaci che non si ripresentato per correre per il secondo mandato (vedi Cinque Stelle) e nomi modesti e calati da Roma (vedi centrosinistra) hanno assestato la mazzata finale ad una caldissima giornata di metà giugno. Una soleggiata domenica, nel corso della quale gli Italiani hanno preferito il Calippo e le affollate spiagge alle urne.
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Un dato ineluttabile, che imporrebbe una seria riflessione da parte del mondo politico. Un calo di affluenza che, al contrario, già domani sarà dimenticato. Almeno fino alle prossime elezioni.