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Aumento tassi di interesse, Matteo Salvini e Giorgia Meloni a valanga sulla Bce

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La decisione della Banca centrale europea di attuare una stretta ai tassi di interesse viene criticata aspramente dai vertici del centrodestra. In primis Meloni e Salvini che attaccano la politica economica di Bruxelles. «È in corso un attacco da parte dei poteri forti del sistema finanziario, Bce, Commissione europea, Parlamento europeo, contro l’economia italiana, il lavoro e il risparmio degli italiani». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine della chiusura della campagna di Marco Bucci a Genova, commentando il rialzo dei tassi deciso dalla Bce. «Oggi la Borsa perde il 5%, l’inflazione supera il 7%, la benzina è sopra i due euro a litro, alla Bce dicono che non compreranno più titoli di stato italiani e lo spread torna ai massimi. Vuol dire che c’è qualcuno che sta speculando contro l’Italia e vorrebbe svenderci come la Grecia. Quindi la Lega è forza di responsabilità per noi gli italiani vengono prima di tutti. Lunedì faremo una riunione urgente perché stanno mandando in fumo miliardi di risparmi e non lo possiamo permettere. Io penso che l’Italia debba reagire, il governo debba reagire e la Lega sicuramente reagirà», ha concluso.

 

 

 

 

A rincarare la dose c'è la Meloni. «Il mio parere è che l’iniziativa della Bce sia stata intempestiva, inopportuna e che tradisca una miopia nelle istituzioni europee monetarie sulla quale molti dovrebbero interrogarsi - dichiara la presidente di Fratelli d'Italia - Chiedo al presidente del Consiglio e ai nostri rappresentanti nelle istituzioni europee di far sentire la propria voce, perché non siamo nella posizione di rivedere il Quantitative easing e una politica espansiva della Bce che ci ha molto aiutato in una fase in cui mettiamo insieme lo shock della pandemia e della guerra». 

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