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Il Senato spende un milione di euro per i vestiti dei commessi. Giacche, calzini e papillon: il bando

Dario Martini
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È arrivato il momento di rifare il guardaroba ai commessi del Senato. Palazzo Madama lancia il bando per trovare un’azienda che fornisca i nuovi capi di vestiario e le uniformi per il personale della carriera ausiliaria. Spesa prevista: 950mila euro, Iva esclusa. Quindi, circa 1,1 milioni. C’è tempo fino al 16 giugno per presentare le offerte. Chi risulterà vincitore dovrà assicurare anche il servizio di «piccola sartoria»: orlo, sostituzione dei bottoni, rinforzo delle cuciture e sostituzione delle fodere.

La durata dell’appalto è di quattro anni. L’amministrazione, però, «si riserva la facoltà di rinnovarlo alle medesime condizioni per un altro anno», si legge nel bando. L’azienda dovrà fornire i vestiti secondo le misure che saranno indicate dal Senato. Infatti, «i capi e gli accessori - si legge nella gara - dovranno essere confezionati nelle taglie che saranno comunicate dall’Amministrazione all’atto delle singole richieste di fornitura». Inoltre Palazzo Madama si riserva la facoltà di variare i quantitativi nei limiti del 20%, «sia in aumento che in diminuzione, secondo le esigenze manifestate dagli uffici competenti».

La fornitura è imponente. Vengono richieste 1.200 uniformi maschili e 552 femminili (metà per la stagione estiva e l’altra metà per quella invernale), 74 uniformi di gala maschili (composti da giacca, gilet e pantaloni) e 46 femminili (giacca, gilet e gonna). Per questi ultimi, che vengono indossati nelle occasioni più importanti, come il discorso d’insediamento del presidente della Repubblica appena eletto, è richiesto il rispetto di parametri precisi: devono avere quattro bottoni monogramma a "S", altrettanti monogrammi a stella sulle maniche, due nastrini dorati sempre sulle maniche e un altro lungo la cucitura laterale dei pantaloni e delle gonne.

 

Poi, ci sono gli abiti per il personale maschile: 380 capi estivi in tinta unita grigio scuro, 36 in tinta unita nero e 18 spezzati; per l’inverno altri 380 capi in tinta unita grigio scuro e 18 spezzati. I tailleur estivi per il personale femminile sono 42 in grigio scuro e 6 in nero, più altri 42 per l’inverno. Inoltre, dovranno essere fornite 3.525 camicie maschili e 1.325 femminili, più altre 74 di gala per gli uomini e 46 per le donne. Il Senato si impegna ad acquistare anche 194 giacconi invernali: quelli maschili costano 265 euro l’uno, quelli femminili 245. Palazzo Madama non tralascia nulla. I commessi si vedranno recapitare anche nuovi calzini (10.575 pezzi) e collant/gambaletti (15.000). Per gli uomini sono previste pure 1.716 cravatte (blu con bande diagonali rosse e blu con loghi bianchi) e 601 papillon (neri e bianchi). Mentre le donne disporranno di 636 cravatte Ascot (blu con puntini bianchi e nere con bande diagonali beige). Infine, i guanti, bianchi e neri, da abbinare alle uniformi di gala: 120 paia in tutto.

I prezzi non sono stratosferici. Ma neanche economici. Le giacche estive maschili in grigio scuro costano 113 euro, quelle invernali 130. I pantaloni 50 e 58 euro, a seconda della stagione. Le giacche di gala, ovviamente, vengono un leggermente di più: 132 euro quelle estive e 152 quelle invernali. Il prezzo dei calzini è 6,50 euro, per un totale di quasi 60mila euro. I collant costano tra 6 e 7 euro, per 80mila euro complessivi. I papillon 14 euro l’uno, le cravatte in tinta blu 27, le Ascot femminili 23.

Come detto, è previsto anche il servizio di sartoria, il cui costo è comunque marginale rispetto al valore complessivo del bando. Viene tutto specificato minuziosamente. Fare l’orlo costerà 7 euro. Stessa cifra per allargare o stringere la vita al pantalone. Si sale a 9 euro per accorciare o allungare le maniche dell’abito, 14 se si tratta dell’uniforme. Undici euro, invece, per stringere o allargare la giacca. Se si aggiunge anche l’intervento al giromanica la cifra lievita a 17 euro. Sostituire le fodere delle maniche avrà un costo di 11 euro, se la fodera è all’interno del pantalone 16. Il costo schizza a 42 euro se si dovrà sostituire la fodera della giacca con tasche. Per fortuna, il Senato stima che «i volumi annuali degli interventi di piccola sartoria» sono contenuti: si registrano in media 74 sostituzioni di bottoni, 20 riparazioni di chiusure lampo, 43 rinforzi delle cuciture, 30 sostituzioni di fodere, 50 orli, 30 aggiunte di strisce, 40 ricuciture delle tasche e 60 interventi per stringere o allargare gli abiti.

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