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Il governo si avvicina alla crisi. Enrico Letta e Matteo Salvini litigano su tutto, destino segnato per Mario Draghi

Christian Campigli
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Un mare in tempesta. Con onde sempre più alte, impetuose. E una barca difficile da controllare. Impossibile da portare, sana e salva, a terra. Il Governo dei Migliori si avvicina speditamente, un giorno dopo l'altro, alla crisi. Enrico Letta, che vuol ripercorrere le orme di Pier Luigi Bersani durante l'esecutivo guidato da Mario Monti, punta il dito contro Matteo Salvini. “Lo dico molto chiaramente: l'opposizione che Salvini sta facendo al governo ha superato il limite”. Alla base dello scontro, le richieste della Troika sui balneari e sull'approvazione, senza ulteriori rinvii, della direttiva Bolkestein. Una riforma considerata, insieme a quella del catasto, fondamentale per ottenere i soldi del Pnrr. “Penso che questa vicenda va chiarita, va chiarita nel senso che su tutti i temi principali ormai Salvini si comporta come un rappresentante dell'opposizione, è molto più opposizione Salvini di altri che sono veramente all'opposizione. Il leader della Lega sta mettendo duramente a rischio la tenuta del governo e i soldi del Pnrr. Noi non permetteremo che l'Italia perda questa occasione”. 

 

 

Il segretario del Carroccio, dal canto suo, mostra ottimismo. “Come abbiamo trovato un accordo evitando la tassa sulla casa e la riforma del catasto, anche sulla tutela dei lavoratori balneari troveremo l'accordo. Sulle spiagge l'accordo si trova come l'abbiamo trovato sul catasto”. Al momento il muro contro muro persiste, col centrodestra convinto che sia indispensabile tenere il punto sul ddl concorrenza. “Abbiamo difeso la casa e i risparmi degli italiani, lavoriamo per la pace in Ucraina e per la pace fiscale in Italia. Intanto Letta e il Pd passano il tempo proponendo ius soli, ddl Zan e cambio della legge elettorale. Vivono su Marte o vivono in Italia?”. 

 

 

Uno stato di perenne di agitazione, sul quale interviene anche Carlo Calenda. “Enrico Letta, Salvini mette a rischio il Governo su Ue tanto quanto Conte su termovalorizzatore. Entrambi su armi agli ucraini. Sono populisti allo stesso modo. Unica coalizione che sostiene Draghi senza se e senza ma è quella di Azione e Più Europa”. Una tempesta dalle onde alte. Una barca difficile da controllare. E un miraggio lontano chiamato terra.

 

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