Il M5S incalza ancora il governo sul Superbonus. E insiste con il no all'inceneritore
La Commissione europea apprezza gli sforzi fatti dall’Italia sullo «sviluppo delle energie rinnovabili» e «gli investimenti nell’efficienza energetica». Nelle raccomandazioni al nostro Paese previste nel pacchetto di primavera del Semestre europeo, presentato oggi, cita il Superbonus al 110% tra le misure adottate in quella direzione. E provoca così un effetto ’interno', che è quello di rafforzare la richiesta del Movimento 5 Stelle al Governo di «rendere strutturale» lo stesso Superbonus. Richiesta che si tramuterà in un emendamento al Dl Aiuti, sui cui i pentastellati apriranno quindi un altro fronte oltre a quello contro l’inceneritore a Roma. Memori delle parole pronunciate dal presidente del Consiglio Mario Draghi al Parlamento europeo, lo scorso 3 maggio («siamo contrari al superbonus», aveva detto il premier) oggi i cinque stelle non si lasciano sfuggire l’occasione. «Il Superbonus è citato per ben tre volte all’interno delle Raccomandazioni europee all’Italia, sempre positivamente e con esplicita richiesta di rendere l’agevolazione strutturale», afferma il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S, secondo il quale «il premier Draghi e il ministro Franco, dopo la lettera di apprezzamento del Superbonus da parte della von der Leyen, sono chiamati per l’ennesima volta a una presa d’atto: il Superbonus è una misura su cui puntare e non da ostacolare a colpi di dati non corrispondenti alla realtà, come è successo sulle frodi e sull’aumento del costo dei materiali».
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Posizione che viene ribadita anche in una nota dei parlamentari pentastellati. «Ora anche l’Europa ci chiede di rendere strutturale questa misura», ma «purtroppo imprese e cittadini fanno ancora oggi i conti con le farraginosità create dagli ostacoli posti dal ministro Daniele Franco e dal presidente Mario Draghi al meccanismo della cessione dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi e ancora troppi cantieri restano bloccati per questa ragione». Per superare «questo stallo», è l’annuncio, «presenteremo ulteriori proposte emendative nella conversione del decreto Aiuti». Il Dl Aiuti rischia dunque di rappresentare il terreno della resa dei conti tra il Movimento e il Governo. Oltre al Superbonus, c’è la norma sui poteri commissariali al sindaco di Roma per la realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, che di fatto apre la strada al termovalorizzatore annunciato da Roberto Gualtieri.
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Da fonti M5S di Montecitorio, i parlamentari romani stanno lavorando - insieme ai consiglieri comunali capitolini - a un emendamento che imponga di non realizzare impianti di incenerimento ma di adottare tecnologie ecosostenibili. «I cittadini preferiscono informarsi» e «sanno benissimo che gli inceneritori sono un pericolo per il territorio. E infatti il sindaco Gualtieri è stato contestato duramente durante il suo tour a Fonte Laurentina», dichiara oggi la deputata romana Francesca Flati, che lancia una stoccata a chi appoggia il progetto dell’impianto: «Oggi leggiamo sui giornali che Matteo Renzi ha detto che abbraccerà il sindaco se riuscirà a farlo costruire. L’ex sindaco della Capitale Alemanno - si, proprio lui! - ha detto che si tratta di una scelta coraggiosa e spera che venga portata a termine. Ma non voglio dimenticare Carlo Calenda, grandissimo sostenitore dell’opera, sbugiardato dalle Iene nei giorni scorsi perché tra i finanziatori del suo movimento, Azione, ci sarebbero anche soggetti che hanno a che fare con il business degli inceneritori. Non c’è che dire, davvero un bel parterre».
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