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Dino Giarrusso scuote il Movimento 5 Stelle: “Dobbiamo uscire subito dal governo Draghi”. E critica Conte

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“Io credo che il Movimento 5 Stelle debba uscire dal governo Draghi oggi stesso”. Dino Giarrusso irrompe nella querelle politica tra i grillini e l’esecutivo guidato dall’ex banchiere centrale europeo, con il confronto sulle armi all’Ucraina che va avanti ormai da giorni. L’europarlamentare del M5S ha usato Twitter per sfogarsi con i vertici del Movimento: “O sappiamo farci rispettare, o è inutile, anzi dannoso, restare lì”.

 

 

L’ex inviato de Le Iene è stato durissimo anche con Giuseppe Conte nel corso della puntata del 19 maggio de L’Aria che Tira, talk show condotto da Myrta Merlino su La7: “C’è chi non vede l’ora di colpire Conte e il M5S, ma siccome c’erano persone, come la Nocerino, che sarebbero state votate a capo della commissione Esteri, credo che andava fatto un discorso prima. Bisogna avere i voti per eleggere un presidente. Cerco di parlare con Conte da mesi, non risponde ai messaggi, non risponde alle telefonate, non ha una segreteria. Comincio a essere perplesso. In Sicilia su 126 comuni il M5S ha zero candidati sindaci”. La resa dei conti continua: “L'Italia è una Repubblica parlamentare, se ci sono delle forze che sostengono un governo ma che non sono d'accordo con l'invio di nuove armi, o vogliono vederci più chiaro, è giustissimo che se ne discuta. Prima di scegliere un candidato si parla con gli altri, perché il M5S ha insistito su Licheri? Doveva essere il capogruppo al Senato ed era stato trombato dai nostri stessi senatori, che hanno preferito Mariolina Castellone... Ma per quale motivo bisognava dare per forza dare una poltrona a Licheri, sapendo che c’erano dei distinguo su di lui? Perché abbiamo insistito su Licheri, che comunque è una persona validissima?”.

 

Il tema della leadership di Conte viene affrontato da Giarrusso anche ad Un Giorno da Pecora: “Secondo me Conte ha grandi capacità politiche per quel che riguarda la leadership di un governo, sono d’accordissimo sulla linea intrapresa da lui sulle armi come su altri temi. Ma guidare una forza politica, che non è neanche un partito ma qualcosa di più complesso, è un’altra cosa. Non dico che non sia la persona giusta ma che stiamo commettendo gravi errori, i nostri elettori ci osservano e lo sanno bene”. Il distinguo sul guidare una forza politica avrà certamente fatto fischiare le orecchie all’ex presidente del Consiglio.

 

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