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Sondaggio Emg Different, il trend dei partiti dall'inizio della guerra a oggi. Meloni boom, così FdI ha staccato il Pd

Luca De Lellis
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In vista della naturale scadenza della legislatura prevista per il 2023, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, compie lo scatto decisivo per issarsi al primo posto dei partiti in Italia. Nel sondaggio relativo alle intenzioni di voto prodotto da EMG Different e mostrato durante la puntata di Cartabianca, andata in onda martedì 17 maggio su Rai 3, il principale partito di opposizione del governo di Mario Draghi ha guadagnato un +2,5 % (da 19,5 % a 22 %) di consenso rispetto allo stesso sondaggio del 22 febbraio, due giorni prima dell'inizio della guerra in Ucraina. Grazie a questi straordinari numeri la Meloni è riuscita a scavalcare il Partito Democratico di Enrico Letta, che probabilmente anche in virtù della posizione sull’invio delle armi respinta da un'ampia fetta della popolazione, ha conosciuto un decremento del consenso pari allo 0,9 % (dal 21,4 % registrato poco prima dell’inizio della guerra al 20,5 % odierno).

A completare il quadro dei primi quattro partiti in Italia ci sono la Lega e il Movimento 5 Stelle. Entrambi gli schieramenti politici hanno fatto registrare un evidente calo nelle intenzioni di voto. In particolare, il partito di Matteo Salvini è passato dal 17,9 % di fine febbraio, al 15,9 % (- 2%). Sicuramente non può essere soddisfatto delle previsioni elettorali neanche l’ex Premier Giuseppe Conte. I grillini da tempo sono in un vortice di spaccature interne da cui sembrano non venirne fuori. Gli elettori lo hanno compreso e appaiono scettici nell’attribuire fiducia a un partito che solo 4 anni fa aveva fatto incetta di voti. Il sondaggio di ieri a Cartabianca ha mostrato uno Movimento in crisi, fermo al 13,3 % rispetto al 13,7 % di febbraio (-0,4%).

Silvio Berlusconi con Forza Italia si piazza al quinto posto, grazie al 7,8 % di consenso elettorale. Il partito di Carlo Calenda, Azione, sale progressivamente al 4,8 %. Matteo Renzi con Italia Viva stagna al 3,6 %, poco sopra a Italexit di Gianluigi Paragone, fermo al 2,4 %. Chiudono Sinistra Italiana (2,2 %), Europa Verde (2,0 %), Noi Con l’Italia (1,8 %), Articolo 1 (1,4 %) e Italia al Centro di Toti (1,3 %). Gli indecisi, o comunque coloro che non hanno una preferenza al momento attuale, sono il 39,9% degli aventi diritto. Quasi una persona su due, segno della grande confusione che gli italiani notano sul fronte politico.

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