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Centrodestra, nella coalizione rivolta dei centrini: "Vertice fra leader". Ma Forza Italia e Fratelli d'Italia non confermano

Daniele Di Mario
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È prossimo - almeno secondo fonti leghiste - il vertice tra i leader del centrodestra, il primo da tre mesi a questa parte (dalla rielezione cioè di Sergio Mattarella al Quirinale), che servirà a fare il punto sulle prossime elezioni amministrative e a risolvere le incomprensioni delle ultime settimane nate sia su alcuni incidenti parlamentari sia sulle candidature nei Comuni. Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi potrebbero vedersi già domani. Fonti del Carroccio, infatti, spiegano che proprio il 10 maggio è la data cerchiata di rosso sull'agenda politica del segretario. Ma da Forza Italia e Fratelli d'Italia non arriva alcuna conferma. «Non mi risulta», riferisce un'autorevole fonte azzurra.

All'incontro guardano con interesse anche le forze centriste dello schieramento, come ad esempio Cambiamo. «O prendiamo atto delle divisioni e lavoriamo per ricostruire la coalizione, con strumenti di dibattito e democrazia interna come le primarie per arrivare alla sintesi di un programma condiviso, come accade nei partiti americani, prima che gli elettori vadano al voto. Oppure prendiamo atto che ogni partito ha il suo programma e cambiamo la legge elettorale, così che ogni elettore possa scegliere senza essere imbrogliato da coalizioni che al massimo sono cooperative elettorali e che si divideranno subito dopo il voto», dice il leader di Cambiamo e governatore della Liguria Giovanni Toti.

«Oggi nel centrodestra ognuno alza la propria bandierina - osserva Gianfranco Rotondi, deputato di FI e presidente di «Verde è popolare nel suo blog su Huffington Post Vi sembro presuntuoso se dico che noi ci fermiamo qui? Poniamo al centrodestra una questione piccola piccola ma per noi fondamentale per associarci alla brigata: o siete capaci di riunirvi in una forza unitaria, in un partito unico, seppure con trecento anime come i repubblicani e i democratici americani, oppure smettetela di prendere in giro gli italiani con una cooperativa elettorale che vi serve a eleggere gruppi parlamentari dei quali ciascuno il giorno dopo farà l'uso e il consumo che vorrà. Chiediamo troppo?».

Nel frattempo la Lega prepara la propria convention romana, in programma sabato prossimo dalle 10 alle 18 al centro congressi La Lanterna in via Tomacelli, a due passi da via del Corso, nel cuore della Capitale. Non sarà un evento di popolo. Dal Carroccio spiegano infatti che l'obiettivo è parlare di temi concreti e di governo, non organizzare una iniziativa elettorale. Il punto insomma non è portare gente, nessuna prova muscolare per intenderci.

Tra i partecipanti ci saranno manager (come Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel), sindacalisti, alti dirigenti politici leghisti che parteciperanno ai tavoli di lavoro che riguarderanno - tra gli altri temi - tasse, lavoro, giustizia, situazione globale, energia, autonomia. Le conclusioni saranno ovviamente affidare al segretario Matteo Salvini. Quella romana - viene spiegato - sarà la prima di una serie di incontri sul territorio che prevede riunioni in tutte le Regioni italiane. 

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