Affari con l'Egitto di Al Sisi dopo l'omicidio di Giulio Regeni: rivolta contro Mario Draghi
L’Italia cerca di sganciarsi dalla dipendenza dal gas che arriva dalla Russia, ma dopo le polemiche per l’accordo con l’Algeria ci sono quelle per una possibile intesa con l’Egitto, soprattutto alla luce di quanto successo negli ultimi anni sulla vicenda della morte di Giulio Regeni. A partire con l’attacco al governo di Mario Draghi è Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani: “Non è accettabile che l’Italia continui a fare affari con l’Egitto nonostante l’omicidio di Giulio Regeni e lo sprezzante comportamento di Al Sisi nell’ostacolare le indagini. Tanto più se ci si nasconde dietro un dito, infatti a differenza di quanto accaduto con la visita di Draghi in Algeria, la trattativa con l’Egitto è stata delegata all’ENI che, oggi più che mai, continua a indirizzare la politica estera italiana”.
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“Nella legittima corsa a trovare nuovi produttori di gas non si può e non si deve pensare di sostituire Putin con - sottolineano i Radicali - altri personaggi molto discutibili dell’Algeria, dell’Egitto e della Libia. L’Italia deve diventare energeticamente autosufficiente anche per abbandonare questi regimi che di democratico hanno ben poco. Pronti a discutere di tutte le fonti energetiche, senza ideologismi, purché si finisca di finanziare coloro che hanno le mani piene di sangue”.
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