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Non c'è Speranza. Ecco il trucco del ministro della Salute per tornare nel prossimo Parlamento

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Non tutti se ne sono accorti - tra pandemia prima e guerra poi l'attenzione politica era diretta altrove - ma entro la fine del mese si terrà anche il congresso di Articolo 1. Che sarebbe il partitino del ministro della Salute Roberto Speranza, nato sull'onda della scissione dal Pd di D'Alema e Bersani.

Ebbene, in questi giorni Speranza ha presentato la sua mozione per ricandidarsi a leader del partito. In cui la "notizia" è che il ministro - adeguandosi a quanto ordinato proprio da Bersani e D'Alema - si prepara a confluire nuovamente nel Partito democratico. La naturale conseguenza delle "Agorà" volute da Enrico Letta per ricostruire il campo del centrosinistra.

Una mossa, quella di Speranza, che ha in realtà un chiaro sapore elettorale. Con il Parlamento che discute di una legge elettorale proporzionale con sbarramento d'ingresso piuttosto alto (il 5%, come nel sistema tedesco), Articolo 1(%...) sarebbe destinato all'estinzione. Invece, formando una formazione politica più ampia con i Dem, nessuno potrebbe negare una candidatura blindata al ministro della Salute uscente. Non fosse altro per non sconfessare la strategia antipandemica adottata nei governi Conte Bis e Draghi.

Insomma, Speranza non molla. E si prepara, con i vari Bersani e D'Alema, a restare in auge anche nel 2023. Sempre che il suo progetto vada in porto.

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