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Il governo dimentica i fondi alle scuole di danza

Il senatore FdI Claudio Barbaro: "Solo una parte irrisoria delle 30mila realtà italiane sarà aiutata con nuovi finanziamenti"

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Il governo si dimentica delle scuole di danza. La denuncia arriva dal senatore di Fratelli d'Italia Claudio Barbaro, presidente di Asi (Associazioni Sportive e Sociali Italiane). “Solo una parte irrisoria delle 30 mila scuola di danza, fiaccate dalla pandemia, saranno aiutate con nuovi finanziamenti. Un comparto d’eccellenza che non può non essere sostenuto. ASI – con le sue 1500 scuole di danza - farà sentire la sua voce”, dice Barbaro. 
Durante la pandemia il Ministero della Cultura aveva erogato sostegni economici a 308 scuole e accademie di Danza private. Un segnale importante per il mondo delle scuole di danza. Nel nuovo decreto del FUS (Fondo Unico dello Spettacolo), DM 25-10-2021, relativo al finanziamento per il triennio 2022-2024, purtroppo potranno essere finanziate solo fino a 6 scuole/accademie di danza private: in Italia ci sono circa 30 mila, tra Associazioni di Promozione Sociale e Culturali e Associazioni Sportive Dilettantistiche.
Asi, unico Ente di Promozione Sportiva presente al Tavolo Permanente della Danza Istituito dal MIC, si farà portavoce delle istanze del comparto, per chiedere sostegni e finanziamenti per il mondo della formazione della danza, che svolge un ruolo strategico fondamentale per fornire alle accademie di alta formazione nazionali e internazionali i giovani danzatori che, come succede da molti anni, un giorno rappresenteranno il nostro Paese nelle grandi compagnie. “La danza rappresenta un’eccellenza italiana”, spiega Mvula Sungani, Direttore Artistico di ASI. “Siamo contenti del riconoscimento che il MIC ha voluto attribuirci inserendoci nel Tavolo Permanente, unico Ente di Promozione Sportiva. Auspico che questa lodevole iniziativa, grazie al lavoro di tutte le sigle partecipanti, porti all’attenzione generale l’importanza sociale, strategica ed economica che le scuole ed i centri di formazione di danza italiani ricoprono”.

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