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Piazzapulita, schiaffo di Michele Santoro a Enrico Letta: dove eri quando gli americani bombardavano l'Iraq?

Luca De Lellis
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La polarizzazione del dibattito tra coloro che puntano il dito contro l’invio degli armamenti da parte dell’Italia in sostegno della resistenza Ucraina e coloro che, invece, sostengono tale provvedimento, rimane acceso più che mai. Le storie tese stavolta riguardano il leader del Partito Democratico Enrico Letta e il giornalista Michele Santoro. Infatti, l’ex conduttore di Servizio Pubblico, nella sua pagina Facebook martedì 29 marzo aveva pubblicato una “Lettera aperta al segretario del PD” nella quale si indignava per gli attacchi del partito alle opinioni fuori dal coro di persone che “osano sollevare qualche interrogativo sulla guerra in corso in Ucraina”, come quello lanciato al professor Orsini.

 

 

Ospite nella puntata di Piazza Pulita di giovedì 31 marzo, Santoro ha rispedito al mittente il primo passaggio del testo di risposta scritta da Letta, che Corrado Formigli, conduttore del talk show di La7, ha voluto riportargli: “Caro Michele, nella tua lunga ed appassionata lettera ho cercato, senza trovarla, una parola: resistenza. Il valore fondante della nostra Repubblica, il segno distintivo della vicenda della sinistra italiana.” Infatti, la replica non si è fatta attendere: “Ho mai detto che bisogna cancellare la resistenza? Temo che Zelensky sia da 8 anni che sta ricevendo delle armi, che all’anagrafe risultano essere 2 miliardi e mezzo di armamenti dati dagli americani. Quello che chiedo io a Letta, visto che vuole resistere non so a che cosa, che ne dice di uno Stato come gli USA che arriva sul territorio europeo, arma un altro paese all’insaputa degli alleati europei, e svolge una politica unilaterale. Sai perché? – asserisce Santoro interrogando Formigli –. Esiste un principio nella politica estera americana, cioè loro possono fare tutto quello che ritengono più opportuno dovunque nel mondo, sempre che sia funzionale ai loro interessi strategici. Si chiama dottrina Clinton. Io (si riferisce all’Europa ndr) mi devo impegnare e devo fare la resistenza per quello che hanno fatto loro?”.

 

 

A quel punto Formigli spezza una lancia a favore del leader dei piddini: “Se a Putin gli regali Donbass e Mariupol, hai giustificato l’uso della violenza per appropriarsi di un territorio che lui considera suo”. Condivide ciò che afferma Santoro, ma non capisce per quale motivo in questa discussione non si distinguono le cause (l’espansione della Nato) dagli effetti (l’invasione russa in Ucraina). Santoro non ci sta e rincara la dose: “E allora perché Letta non è andato a fare la resistenza quando gli americani hanno bombardato Baghdad? Il problema è che in questo momento tirare in ballo questi artifizi retorici fa ridere. Il problema fondamentale per un leader politico non è richiamare i valori della resistenza che sono cresciuti dentro una guerra mondiale dove eravamo tutti coinvolti. Questa è una guerra tra due nazionalismi: uno colpevole, quello di Putin. Un altro difensivo, quindi che erge la sua bandiera nazionale a buon diritto. Zelensky – chiosa l’ospite di Piazza Pulita – non è parte della nostra alleanza militare”.

 

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