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Covid, finisce lo stato di emergenza non la pandemia. Il ministro Speranza avverte gli italiani

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Ultime 24 ore e l'Italia uscirà dallo stato di emergenza, e dopo due anni "difficilissimi", come li definisce il ministro della Salute Roberto Speranza, si scioglie il Comitato tecnico-scientifico il cui ruolo "in questi anni è stato fondamentale e ha segnato il rapporto tra politica e scienza che dobbiamo saper conservare per il futuro", rimarca lo stesso Speranza.

Alla vigilia della fine dell'esperienza del Cts, in Italia vengono accertati 77.621 nuovi casi di contagio e 170 decessi, con il tasso di positività che si attesta al 14,8% (-0,3% rispetto a ieri). Dopo un anno si chiude anche l'esperienza del generale Francesco Paolo Figliuolo, con Palazzo Chigi che investe il maggior generale Tommaso Petroni.

In mattinata il premier Mario Draghi firma il dpcm con cui il militare a capo dell'area logistico-operativa della Struttura commissariale Covid-19 diventa direttore dell'Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemia. Il suo vice con funzioni vicarie è Giovanni Leonardi, dirigente del ministero della Salute. L'Unità sarà composta in parte da personale dello stesso ministero e in parte della struttura di supporto alle attività del Commissario straordinario per l'emergenza Covid. "Al Covid si è sovrapposta la guerra. Sovrapposta, non sostituita" avverte Speranza.

E mentre i bollettini settimanali registrano ancora la crescita dei ricoveri ma solo nei reparti ordinari, con la fine dello stato di emergenza si sostituiscono invece le abitudini dei cittadini. Al via la roadmap per cancellare le restrizioni in modo graduale: finisce il sistema dei 'colori' per le regioni; divieto di mobilità per i positivi fino a guarigione certificata da test e autosorveglianza per i "contatti stretti".

Torna il pubblico con capienza al 100% per spettacoli e sport all'aperto con green pass base e mascherina Ffp2. In cinema, teatri, sale da concerto, eventi e competizioni sportive al chiuso resta l'obbligo di green pass rafforzato fino al 30 aprile. Nei negozi salta l'obbligo di esibire il certificato verde e si entra con mascherina (anche chrirugica), come in bar e ristoranti all'aperto. Mentre il green pass sarà richiesto in caso di feste nei locali e situazioni con assembramenti. I lavoratori over 50 possono andare al lavoro con green pass base. L'obbligo sarà eliminato l'1 maggio.

Nelle scuole dell'infanzia con 4 casi Covid tra gli alunni nella stessa sezione le attività proseguono in presenza e docenti, educatori e bambini che abbiano superato i sei anni utilizzano le mascherine Ffp2 per dieci giorni dall'ultimo contatto con un soggetto positivo. Sui mezzi di trasporto locale fino al 30 aprile sarà sufficiente mostrare il green pass base, mentre l'uso della mascherina Ffp2 sarà obbligatorio fino al 30 aprile sui mezzi di trasporto scolastico dedicati agli studenti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.

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