"I profughi non vogliono vaccinarsi". Fedriga lancia l'allarme. Dalla polio al morbillo, ecco le malattie senza copertura
In Ucraina tassi bassissimi di copertura vaccinale, non solo per il Covid ma anche per i malanni infantili
.Tra i profughi «c’è una scarsa propensione a farsi il vaccino. Dei 3500 ucraini rimasti in Friuli Venezia Giulia, solo il 12% ha accettato di vaccinarsi. Consideriamo poi che, tra gli ucraini, appena il 33% è già vaccinato. Fortunatamente però non riscontriamo una forte positività tra le persone arrivate».
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E' l'allarme lanciato dal governatore del Friuli Massimiliano Fedriga e che porta alla luce uno dei problemi principali che si sta registrando nelle ultime ore nell'accoglienza della popolazione in fuga dall'Ucraina. I bassissimi tassi di copertura vaccinale. Non solo per quanto riguarda il Covid, ma anche per quanto riguarda le malattie per cui da tempo in Italia è prevista la vaccinazione obbligatoria, dal morbillo alla poliomelite.
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Del tema aveva parlato alcuni giorni fa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. «Abbiamo dato indicazioni precise alle Regioni che le stanno attuando e a tutti i profughi ucraini che stanno arrivando nel nostro Paese, ormai sono più di 60mila, 30mila donne e 24mila minori, offriamo piena assistenza sanitaria e mettiamo a disposizione non solo il vaccino anti Covid ma anche contro il morbillo e altre malattie. Dai dati che arrivano dai territori sembrerebbe che ci sia una disponibilità alla vaccinazione ma dobbiamo tenere conto che parliamo di un popolo dove la percentuale di copertura è molto bassa, dal 30 al 35%, e questa è una situazione da attenzionare».
«Non si registrano particolari numeri in merito alla non accettazione dei vaccini - aveva detto Costa - monitoreremo i dati che arrivano dalla Regioni e faremo le dovute riflessioni. Dobbiamno dire con chiarezza che da parte dell’Italia c’è massima disponibilità all’accoglienza ma chi arriva nel nostro Paese debba rispettare le regole di chi li accogli. Ci auguriamo che quest’opera di sensibilizzazione possa portare a un risultato positivo».
Sul tema ha provato a fare chiarezza anche l'Unicef, dando alcuni numeri globali. Un mese di guerra in Ucraina ha portato allo sfollamento di 4,3 milioni di bambini - più della metà del numero stimato di 7,5 milioni di bambini del Paese. Questo numero include più di 1,8 milioni di bambini che hanno raggiunto i Paesi vicini come rifugiati e 2,5 milioni che sono ora sfollati interni in Ucraina. L’Unicef ha già osservato una riduzione della copertura vaccinale per le vaccinazioni di routine e per quelle infantili, compresi il morbillo e la polio. Questo potrebbe portare rapidamente a focolai di malattie prevenibili con i vaccini, specialmente nelle aree sovraffollate dove la gente si rifugia dalla violenza.