"Non c'è più un soldo in cassa". Il dramma del Pd, persino nella roccaforte rossa
Tempi duri per il Partito democratico. Che ora rischia la chiusura per mancanza fondi proprio nella sua roccaforte più nota, la rossa Bologna. A lanciare l'allarme è stata la segretaria cittadina, prima donna scelta per quel ruolo nella città felsinea, Federica Mazzoni.
«A stretto giro - ha detto la Mazzoni - daremo incarico a professionisti per determinare in maniera trasparente lo stato di difficoltà del nostro partito. Ci affiancheranno anche per gestire un risanamento e un rilancio del Pd di Bologna».
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A determinare la grave situazione finanziaria sarebbe stato il calo degli iscritti e della "vocazione" politica. Un aspetto che può sembrare paradossale, visto la fama di Bologna come vero e proprio laboratorio della sinistra. Come, peraltro, confermato anche dal fenomeno delle "Sardine" sorto proprio a queste latitudini e poi di fatto confluito nel Pd con la candidatura del leader Mattia Santori.
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Eppure, proprio a Bologna, si rischia la chiusura per mancanza fondi. «L’allarme lanciato dalla Segretaria del PD di Bologna Federica Mazzoni scuote le coscienze di ognuno di noi. Il PD è una comunità di donne e uomini che nel corso del tempo ha garantito una tenuta democratica e rappresentativa della sinistra cittadina e metropolitana. Tuttavia dal 2007 ad oggi le vittorie amministrative non hanno fermato la progressiva disaffezione alla militanza nel partito». Così il consigliere regionale del Pd Stefano Caliandro, rispondendo alla segretaria del partito bolognese che sulla stampa ha annunciato una nuova campagna di tesseramento denunciando la grave situazione del partito a Bologna dal punto di vista economico-finanziario e patrimoniale. "In molte occasioni - spiega il consigliere regionale Pd - abbiamo scoperto che il PD locale è largamente scelto nelle urne ma perde comunque iscritti. A questo dato storico a cui giustamente Federica vuole dare un’inversione di rotta si accompagna una profonda crisi economica dei conti, talmente grave da indurre la Segretaria a chiedere a dei professionisti un aiuto esterno per ristrutturare il debito accumulato in questi anni".