Volodymyr Zelensky non è un ambasciatore di pace. ItalExit con Paragone esplode: conseguenze catastrofiche
In una nota i quattro componenti del gruppo Italexit al Senato, Gianluigi Paragone, William De Vecchis, Mario Giarrusso e Carlo Martelli vanno all’attacco di Volodymyr Zelensky, spiegando il perché della defezione per l’intervento del leader dell’Ucraina alla Camera. “Oggi il gruppo Italexit per l’Italia non si è recato in aula ad ascoltare l’intervento di Zelensky perché il presidente ucraino non è un ambasciatore di pace. Esprimiamo - sottolineano da Italexit - tutta la solidarietà possibile al popolo ucraino tormentato dalle bombe e dai colpi di Putin, che è un aggressore e le cui azioni sono assolutamente da condannare. Ma Zelensky ripete ciò che Biden vorrebbe che accadesse, no fly-zone, più armi, più soldati. Il canovaccio del discorso nei Parlamenti dei Paesi alleati si ripete con lo stesso schema”.
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Il comunicato continua ancora “Le parole di Zelensky non chiedono diplomazia e non cercano pacificazione, e se questo è comprensibile dal suo punto di vista non può esserlo dal nostro: perché alla pace si arriva affidando a terzi un ruolo di mediazione che comporterà scelte difficili. Il presidente ucraino afferma che la forza è l’unico modo per costruire la pace”. “Ma in questo modo, se gli diamo retta trasciniamo tutta l’Europa in un conflitto globale che avrebbe conseguenze catastrofiche per il Pianeta e per l’umanità”, concludono da ItalExit, partito guidato da Paragone.
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