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"Draghi ci porta in guerra, via dal governo" Petrocelli inguaia Conte. Grillini danno buca a Zelensky

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"Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante" .Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri del Senato, è tra gli assenti al discorso del presidente ucraini Volodymyr Zelensky. "Che senso ha confermare la fiducia ad un governo interventista? La maggioranza degli italiani non vuole alcun coinvolgimento del nostro paese in una guerra dagli esiti imprevedibili. Invito tutti i colleghi 5 stelle ad una riflessione su questa proposta" dice Petrocelli. "Intanto io confermo la mia contrarietà alla fornitura di armi prevista dal Decreto Ucraina, che ci catapulta nel conflitto in corso, complicando enormemente le possibilità di giungere ad un accordo di pace" continua.

 

Prese di posizione che mandano nell'imbarazzo più totale il Moviemnto 5 stelle. Quelle del senatore M5S Vito Petrocelli "sono considerazioni personali e lui esprime le proprie riflessioni",  afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, che commenta anche le assenze di alcuni parlamentari pentastellati alla seduta di oggi a Montecitorio in cui è intervenuto il premier ucraino Volodymyr Zelensky: "è un episodio di chi esprime un parere personale, ma non c’è dubbio sulla posizione del nostro Paese: una condanna dell’aggressione russa e di una ricerca in tutti i modi di una soluzione di pace. Una tregua prima e un tavolo poi per mettere assieme le persone, anche con un percorso di pace come indicato da Zelensky. La posizione è quella indicata da Conte", conclude D’Incà. 

 

Intanto Italia Viva torna a chiedere le dimissioni immediate di Petrocelli dalla commissione Esteri del Senato: "dopo queste ulteriori dichiarazioni che seguono gesti concreti come il voto contrario alla risoluzione del Parlamento sulla guerra in Ucraina non può davvero continuare a ricoprire quel ruolo. Dovrebbe essere lui per primo a fare un passo indietro viste le sue parole", dichiara in una nota la vicepresidente dei senatori d’Italia Viva Laura Garavini. 

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