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Le Regioni provano a salvare le vacanze sulla neve: riaprire impianti il 18 gennaio

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Il Governo sposti dal 7 al 18 gennaio la data di riapertura degli impianti sciistici e la consenta soltanto in quelle regioni che saranno inserite in zona gialla, mentre restino i divieti per le regioni nelle zone arancione e rossa; in ogni caso, il Cts validi entro il 7 gennaio le nuove linee-guida confezionate dalla Conferenza delle Regioni, in modo tale che siano adottate dal Governo e inserite nel Dpcm previsto per il 15 gennaio e che consentano ai governatori regionali di organizzarsi in tempo e al meglio. Sono le richieste contenute nella lettera che Stefano Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, ha inviato ai ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Francesco Boccia.

Nella lettera inviata a Boccia e Speranza, Bonaccini ricorda che «la Conferenza delle Regioni del 23 novembre ha approvato e trasmesso lo stesso giorno la proposta di Linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte di sciatori amatoriali. Successivamente è intervenuto il Dpcm del 3 dicembre con cui si è stabilito che a partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e in genere assembramenti».

Nella seduta della Conferenza Stato- Regioni del 3 dicembre, «è stata condivisa la necessità di prevedere la validazione di dette linee guida da parte del Cts il prima possibile, al fine di porre i comprensori e le stazioni sciistiche nelle condizioni di attuarle a partire dal 7 gennaio». Ma, osserva Bonaccini, «allo stato attuale, causa anche il recente andamento epidemiologico a livello internazionale che non ha agevolato l’assunzione delle necessarie decisioni, si ritiene non ricorrano le condizioni tali da consentire iniziative e azioni programmabili per permettere l’apertura degli impianti il giorno 7 gennaio». Pertanto, «con senso di responsabilità e al fine di agevolare la validazione delle necessarie linee guida, quale documento indispensabile per l’avvio della stagione invernale», la Conferenza delle Regioni ha condiviso di «sottoporre alle vostre valutazioni la possibilità di ridefinire la data stabilita al 18 gennaio 2021 per l’apertura degli impianti nelle stazioni e comprensori sciistici agli sciatori amatoriali»

 Allo stesso tempo, prosegue la lettera di Bonaccini a Speranza e Boccia, «a seguito dei rilievi formulati dal Comitato Tecnico Scientifico nella riunione del 24 dicembre, la Conferenza delle Regioni ha provveduto a riformulare le linee guida approvate il 23 novembre». Nella nuova riformulazione, viene previsto che «l’apertura degli impianti nelle stazioni e comprensori sciistici potrà avvenire solo nella condizione in cui la Regione in cui si colloca l’infrastruttura impiantistica sia collocata almeno nella cosiddetta zona gialla». Di conseguenza, «se la Regione o Provincia autonoma si troverà in zona arancione o rossa, gli impianti saranno chiusi agli sciatori amatoriali. Si ritiene che quest’ultima proposta, all’interno dello schema delle regole per la gestione della pandemia che caratterizza gli ultimi Dpcm, possa configurare in maniera automatica, già conosciuta e strutturata, una dinamica gestione delle aperture o chiusure sulla base dell’andamento degli indicatori di contagio».

Pertanto, chiede il presidente della Conferenza delle Regioni ai due ministri, «considerato che la stagione invernale rappresenta una importante filiera economica dei territori dell’arco alpino e di montagna, al fine di permettere ai vari attori economici e non di organizzarsi al meglio per garantire la massima sicurezza agli ospiti e ai lavoratori del comparto, vi chiedo che tali linee guida siano validate dal Cts entro il 7 gennaio, affinché possano essere adottate e allegate al prossimo Dpcm che entro il 15 gennaio sostituirà quello in scadenza». Bonaccini confida che «l’ulteriore sforzo sopra rappresentato possa far convergere verso una condivisa soluzione e procedura per l’avvio in sicurezza della seconda parte della stagione invernale 2020-2021» e auspico che «tali richieste possano essere positivamente accolte».

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