Arcuri scivola anche sulle cose banali. Dalle “siringhe” alle date sbaglia in ogni bando
Anche le cose più piccole e banali non gli riescono. Il commissario all'emergenza sanitaria Domenico Arcuri non ne azzecca proprio una, e un'occhiata almeno potrebbe darla al lavoro che i suoi collaboratori buttano via ogni giorno. Non c'è un solo bando di gara che possa dirsi senza macchie. E dove almeno il cuore dell'appalto funziona, eccoti lì il commissario scivolare sulla buccia di banana del testo.
Ultimi due esempi di freschissima attualità, legati alla vaccinazione. Il primo bando è quello contestatissimo delle super-siringhe comprate ad Hong Kong pagando il quadruplo del costo di tutte le altre. Ognuna con sette aghi diversi, e speriamo che con la stessa non si vaccinino sette persone diverse, altrimenti sai che condizioni di sterilità si avranno. Nel bando però le siringhe non sono chiamate con il loro nome. In tutte le tabelle perdono una preziosa “n” e diventano “sirighe”. Speriamo che non accada lo stesso con le dosi nella fialetta della Pfizer, perché la perdita sarebbe assai più dolorosa.
Per farle funzionare però Arcuri è andato a caccia di soluzioni a base di cloruro di sodio dove sciogliere il vaccino che è congelato a meno ottanta gradi. Altro bando, altro errore. Anche più che formale. Perché il bando è del mese di dicembre 2020. Ma c'è scritto che l'offerta dei pretendenti “si intenderà vincolante fino al 30 giugno 2020”, data passata ormai da sei mesi. Quindi vincolante non lo è per nulla, perché Arcuri ha sbagliato l'anno (doveva essere 2021) e non avendolo corretto le imprese possono fare quello che vogliono...