Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Che ipocriti! La sinistra lincia Salvini che fa beneficenza

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

Quel diavolo di Matteo Salvini riesce a seminare scompiglio a sinistra anche nei giorni di festa. Perché non sopportano di vederlo impegnato proprio sul fronte che loro hanno dimenticato. Già, perché se fa qualcosa di buono, Salvini va colpito due volte, mica una sola. Non gli si può permettere di mostrare che lui alla solidarietà non rinuncia.

E il bello è che il capo della Lega non ha fatto uno dei classici blitz, avendo annunciato per tempo le sue iniziative per un Natale di beneficenza. Chissà cosa c’è di male a trasmettere con l’esempio un valore fondamentale proprio come la solidarietà, anche con la pubblicizzazione del gesto attraverso fotografie e telecamere. A polemizzare sono quelli che amavano ammirare le sardine con i Benetton... E non si capacitano di aver fatto solo un’enorme pubblicità al loro nemico politico. Non c’è niente da fare: sono accecati da un odio davvero inaccettabile.

Bisognosi, senzatetto, quegli stessi agenti senza difesa come quelli della penitenziaria, l’Avis e i donatori di sangue. Questa l’agenda del leader della Lega in questi giorni di festa: che ha fatto di male Salvini, nel compiere gesti di vicinanza reale? Mostrarsi accanto ad ambienti e gruppi sociali che troppo spesso sono dimenticati dai media serve a far riflettere tutti quelli che non ci pensano mai, ad esempio.

Prendete quel rosicone di Nicola Fratoianni, che i panni dell’estremista di sinistra non riesce proprio a toglierseli di dosso. C’è da restare di sasso a leggerlo quando definisce Salvini, con il consueto livore, «per un giorno come il buon samaritano. E poi tornare per i restanti 364 giorni all’anno il solito politicante». Ma starsene zitto 24 ore no? In effetti Fratoianni si è distinto su twitter a Natale solo per gli auguri. Il volontario deputato lui lo fa solo a favore delle Ong. Nei giorni feriali.

Ancora peggio, se possibile, una parlamentare di Italia Viva, Silvia Fregolent, che è arrivata a scrivere in una nota delirante che «Salvini fa finta». Il che la dice lunga sull’impazzimento di questa sinistra inconcludente.

Chissà poi perché il capo leghista dovrebbe far finta. Avrebbe potuto starsene tranquillamente in casa e invece si offre come testimonial in carne ed ossa per ricordare a tutti che c’è gente che ha bisogno di chi ha di più.

Fratoianni, la Fregolent e tutti gli snob come loro probabilmente cominceranno a scalpitare se scopriranno che lo scorso anno Matteo Salvini fece un bellissimo regalo di Natale alla sua fidanzata Francesca: l’adozione a distanza di un bimbo ospite di una casa famiglia. Magari in questo caso – per scriverlo abbiamo chiesto l’autorizzazione proprio a Salvini - chiederanno la fotografia del ragazzino per avere le prove. E invece dovrebbero apprezzare un gesto che serve ad aiutare un essere sfortunato di giovanissima età, e che magari ora può sperare di crescere meglio.

Fare beneficenza non è un crimine. Manifestare solidarietà non è un delitto. Incoraggiare chi sottrae ragazzi alla droga è un dovere. Donare sangue è straordinario. E non dovrebbero esserci differenze su questo tra destra e sinistra. Invece si preferisce la polemica politica, perché bisogna far emergere per forza la figura – costruita – dell’uomo nero e cattivo. Se si scopre la faccia del Salvini solidale si scassa la cristalleria.

Fedez e la Ferragni – tanto per restare a casi notissimi – raccolsero fondi e poi furono fotografati mentre portavano pacchi viveri ai poveri. In quel caso applausi.

Ora fischi (dai soliti tritatutto). Persino Giuseppe Conte li invitò a darsi da fare per offrire un esempio. Salvini non può fare da solo?

Poi, si fabbrica persino l’errore di persona, l’aiuto donato a chi non ne aveva bisogno. Come per una signora che sarebbe stata scambiata per una clochard e che invece il leader della Lega non si è affatto sognato di identificare come tale. Il circo delle invenzioni politico-giornalistiche resta in piena attività.

Mica è finita qui. Si è scoperto che il cosiddetto capo dei City Angels di Milano ci è rimasto male per la visita di Salvini, peraltro su invito di una delle più brillanti animatrici dell’associazione che si dà da fare con il volontariato per i poveri. E Mario Furlan, che ne è incredibile presidente, se ne è adontato: «Non ne sapevo nulla». Peccato che l’iniziativa fosse nota da giorni.

Ma stavolta Furlan ha scoperto di essere anche presidente di un circolo dell’Anpi, l’associazione partigiani e quindi ha recitato la parte dell’offeso, mentre negli scorsi anni non ha battuto ciglio per altri parlamentari, anch’essi di centrodestra, come il leghista Paolo Grimoldi e Riccardo De Corato, il destro che più destro non si può sulla piazza meneghina. Che pena gli esibizionisti del nulla come questo Furlan.

In realtà, come si è saputo dalla stessa Lega, sui City Angels Salvini era d’accordo nel dare una mano portando il pacco alimentare a 5 famiglie con tanto di nome cognome e indirizzo. Una polemica fondata sul niente.
Gli assetati di propaganda sulla pelle del nemico hanno vissuto il solito quarto d’ora di notorietà. Ma senza riuscire a togliere alcunché alla bellezza di gesti che fanno solo bene al nostro popolo.

Dai blog