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Storace: "Non mi piacerebbe vedere la Raggi condannata in tribunale"

Francesco Storace
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Virginia Raggi ha reso dichiarazioni spontanee in corte d’appello e sabato prossimo ci sarà la sentenza sul caso Marra. Sul web si scatenano giustizialisti e innocentisti. A titolo personale mi si permetta una riflessione.

Spero che la Raggi non sia condannata. Un po’ perché non mi piace che la lotta politica si decida in tribunale. E poi perché sarebbe davvero penoso cominciare un dibattito da cellula comunista: si può candidare? Non si deve candidare?

No, per favore, signori giudici risparmiateci anche questa. Sia il popolo romano a decidere se Virginia Raggi deve fare il sindaco per altri cinque anni e non il codice penale.

Ne abbiamo viste sin troppe nei palazzi di giustizia per poter farci scippare il sindaco dalle toghe. Né si è fatto alcunché per riabilitare una magistratura sin troppo parziale. Se non fosse fantascienza applicata al diritto vorrei che la sentenza fosse posposta a dopo le comunali.
Ma comunque guai a fare il tifo per una decisione presa dalla “giustizia”.

Rieletta o no, ciascuno ha la sua posizione sul mandato di Virginia Raggi. Ed è democratico che sia così.

A me fa solo sorridere quando dichiara ai giudici che si arrabbiò con il proprio delegato al personale, Antonio De Santis, per l’aumento di stipendio a Renato Marra, fratello di Raffaele. Si sarà arrabbiata, ma l’ha promosso assessore. Proprio al personale.

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