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Rapporto Oms scomparso, troppi misteri e segreti. Il governo occulta la verità

Francesco Storace
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No, Speranza non denuncia The Guardian che lo accusa di cospirazione con l’Oms. Fa spallucce, il ministro, e spera che passi la nottata. No, il ministro della salute non pretende che l’Organizzazione mondiale della sanità lo tiri fuori dai segreti sul piano pandemico nazionale e le sue riedizioni farloccate. Quello che è sulla bocca di tutti, non lo sfiora nemmeno. A Piazza Pulita ne ha parlato con il candore di chi giura di non sapere da che mondo proviene.

E nemmeno si muove – come invece dovrebbe fare un rappresentante istituzionale del suo livello - per far sì che chi vuole collaborare con i magistrati di Bergamo sia libero dall’imbarazzo di una immunità diplomatica che occulta la verità sul ruolo giocato dal numero due dell’Oms Ranieri Guerra nella vicenda che va avanti da settimane.

No, Roberto Speranza – quello che predica unità anti Covid a seconda della convenienza – nega i documenti richiesti in merito da due parlamentari di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami e Marcello Gemmato, e poi di fronte al Tar a cui i due si rivolgono per averli, si costituisce pure parte civile. E perché, signor ministro? La domanda è d’obbligo: che cosa deve nascondere il ministro Speranza sulla pandemia che ha ammazzato sessantamila cittadini italiani?

Perché tace sull’accusa di cospirazione?  Tutto parte dallo scoop della trasmissione di Report di qualche settimana fa, anche se Bignami ricorda di aver presentato non si sa quante interrogazioni sul caso da mesi a questa parte. L’ultima delle quali, di tre giorni fa, sollecita il governo a far rispettare la convenzione (che risale al 1947!) con cui l’Onu disciplina “le istituzioni specializzate”. In essa è scritto che proprio l’Oms “deve revocare l’immunità concessa a un esperto in tutti i casi in cui si ritenga che essa ostacoli l’azione della giustizia”. Il ministro della Salute, se in buona fede, deve pretendere la revoca dell’immunità per il ricercatore Francesco Zambon. Che vuole collaborare con l’autorità giudiziaria e non intende scappare.

Fatto sta che magari a partire dal prossimo 22 dicembre le carte segrete potranno venir fuori se il Tar obbligherà il ministero della salute a renderle note, a partire da quel piano per l’emergenza di cui si parlò ad inizio pandemia e di cui si sono avute solo indiscrezioni giornalistiche.

Poi, c’è la ciccia dell’Oms. La Procura di Bergamo ha già interrogato Ranieri Guerra. Perché si vuole capire se l’Italia ha fatto quel che doveva per evitare la catastrofe. Si viene a sapere che il piano pandemico è fermo al 2006 e proprio Ranieri Guerra avrebbe imposto al ricercatore Francesco Zambon la modifica della data al 2017 e non solo. E su quel che accadde i magistrati non possono ascoltare Zambon, perché l’Oms – a differenza di quanto consentito a Ranieri Guerra – invoca l’immunità diplomatica per il ricercatore. Speranza e Di Maio non pervenuti, nessuno si muove per rimuovere segreti e misteri.

Eppure, ce ne sarebbe bisogno di trasparenza dopo tutto quello che è accaduto. Le stesse accuse della rivista britannica sono gravissime, perché si parla di cospirazione tra Oms e Speranza per occultare un dossier che metteva in evidenza l’impreparazione dell’Italia rispetto alla pandemia. Una struttura, quella italiana, “caotica, confusa, creativa”.

Lo stesso piano del 2006 non poteva certo aiutare l’Italia del 2020 ad affrontare il coronavirus, altro che il modello di cui parla a vanvera il premier Conte. “Dal 2013 tutti i paesi dovevano dotarsi del piano pandemico, obbligatoriamente”, racconta Bignami, che ha letto un’infinità di documenti, ma nulla si mosse. Roberto Speranza, Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin, dal 2013 ad oggi, lo hanno semplicemente dimenticato. Di più, Ranieri Guerra è stato il direttore generale del ministero della salute fino al 2017 e doveva redigerlo proprio lui.

Era necessario per preparare il Paese sui posti letto necessari, sulle terapie intensive, sui medici ed infermieri che bisognava avere a disposizione, sui dispositivi di protezione individuale a partire da guanti e mascherine. E persino sull’impatto economico della pandemia.

Se tutto questo è stato omesso, si spiega perché il primo rapporto Oms sia sparito. Perché non si voleva disturbare il governo italiano. Ed è gravissimo se la “cospirazione” – come la definisce The Guardian – sia partita proprio da una organizzazione che ha l’obbligo dell’indipendenza rispetto ai governi.

Ai segreti finora noti, adesso si scopre anche il rifiuto del governo a svelare documenti a due parlamentari e a costituirsi addirittura parte civile contro di loro. Con un particolare che sarebbe esilarante se non riguardasse una tragedia nazionale: dovete rivolgervi al Cts, afferma il ministero per svicolare dalla richiesta al Tar. Eppure da gennaio si parla del piano segreto sulla pandemia che era stato visionato al ministero con la decisione di non renderlo pubblico. Insomma, si continua nel voler occultare notizie, azioni, rapporti. Tutto questo The Guardian lo ha chiamato “cospirazione”. Ma Speranza se la prende con due parlamentari.

 

 

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