Condanna revocata al suocero, anche Anzaldi attacca Conte
Anche Michele Anzaldi insorge contro la pena revocata al «suocero» del premier Giuseppe Conte, il papà della fidanzata Olivia Paladino. L'uomo era stato accusato di peculato per una vicenda legata al mancato pagamento della tassa di soggiorno al Comune di Roma.
«Grazie a una norma del governo Conte (inserita in un decreto sulla pandemia), il suocero di Conte si è visto revocare la condanna precedentemente patteggiata per aver evaso 2 milioni di euro di tassa di soggiorno. Sembra incredibile ma è vero, così scrive il Corriere della sera. Chissà che ne pensano Grillo, M5s, Anac, Antitrust. Chissà che ne pensa il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini, che oggi spiega come i 90 miliardi di euro di evasione fiscale annua siano la vera piaga che impedisce all'Italia di avere servizi efficienti e tasse più basse. Viene da chiedersi: se lo avesse fatto qualunque altro presidente del Consiglio, cosa sarebbe successo? C'è ancora qualcuno che ha il coraggio di dire che le domande delle Iene, contro le quali sono stati mandati a intervenire addirittura gli agenti della scorta del premier, non meritavano risposte? Ora i telegiornali e le trasmissioni Rai faranno il loro dovere giornalistico approfondendo questa vicenda e facendo loro le domande che alle Iene sono state impedite?».