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Ora Conte prepara la fondazione. Il trucco per non mollare Palazzo Chigi

Gianfranco Ferroni
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Dalle parti di Giuseppe Conte deve esserci qualcuno molto dotato, quanto a fantasia. E appassionato delle fondazioni. Si, perché qualcuno sta facendo girare la voce che presto il governo si regalerà una fondazione, per le prossime festività natalizie. Non sono bastate le polemiche nate in merito alla istituzionalizzazione di una nuova veste per la cybersicurezza, adesso c’è qualcuno che vuole ancora di più spingere l’acceleratore sull’argomento, con una «Fondazione Palazzo Chigi».

Il precedente c’è, quello della fallimentare «Fondazione della Camera dei deputati», che era nata con «lo scopo di realizzare una ampia conoscenza e divulgazione dell'attività della Camera medesima, di promuoverne l'immagine, di favorire e sviluppare il rapporto tra i cittadini e l'Istituzione parlamentare», oltre a «promuovere convegni, seminari, mostre e premi su temi di interesse della Camera dei deputati, istituire collaborazioni e stipulare convenzioni con istituti universitari e di ricerca, culturali, italiani ed esteri, nonché con enti ed istituzioni operanti nel settore attinente all'attività della Fondazione», eccetera eccetera. Cosa c’era di interessante in quel progetto, estinto senza rimpianti, che a qualche «contiano» piace tanto? Che il presidente, di diritto, era l’ex numero uno della Camera. Parlando di Palazzo Chigi, così, Conte potrebbe rimanere a piazza Colonna come presidente della fondazione dedicata all’omonimo palazzo. Si, in giro c’è davvero qualche genio. Che ama molto le poltrone.
 

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