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Vogliono più tasse sulla casa: così la solita sinistra vuole stangare gli italiani

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Franco Bechis
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Dopo averla sempre negata ora la patrimoniale è ufficialmente spuntata. E' contenuta in un emendamento alla legge di bilancio per il 2021 sottoscritto con numerose firme da Pd e Leu, l'ala sinistra dell'esecutivo rossogiallo, in testa Nicola Fratoianni e Matteo Orfini. Una nuova imposta - proprio nel momento in cui bisognerebbe fare saltare anche quelle che ci sono, che andrebbe a colpire i patrimoni di valore superiore ai 500 mila euro e che a seconda delle ricchezze sarebbe progressiva. In quella cifra però rientra anche il valore degli immobili posseduti da persone fisiche e giuridiche, compresa la prima casa in cui si abita che oggi è sottratta alla tassazione Imu.

Mezzo milione di euro sembra tanto, ma ricomprendendovi dentro il valore della casa e dei risparmi non lo è, e più che i super ricchi la nuova imposta colpirebbe in questo modo gran parte della classe media, anche quella che sta vivendo più difficoltà in questo 2020. Per capirci, in una città come Roma il valore medio a metro quadro delle abitazioni è di 3.150 euro secondo l'ultima indagine del ministero dell'Economia sugli immobili in Italia. Per superare i 500 mila euro in media basta una abitazione di proprietà di 158 metri quadrati, box, cantine e pertinenze varie incluse. Ma nel centro storico della capitale basta un appartamento tutto incluso di 83 metri quadrati per fare scattare la patrimoniale. O uno più piccolo avendo da parte anche qualche risparmio investito che faccia superare quei 500 mila euro di patrimonio.

Nel quartiere Parioli e Flaminio basta avere un appartamento di proprietà di 92 metri quadrati. A Prati, nel quartiere Trionfale, in quello Salario, Trieste o Nomentano si abbatterebbe la patrimoniale rossogialla avendo proprietà di una casa di più di 110 metri quadrati pertinenze comprese. Stessa cosa ovviamente per gli immobili commerciali, come potrebbero essere i locali di un bar o di un ristorante o di qualsiasi negozio della città. L'idea è quella di abolire l'Imu e sostituire quella imposta con un prelievo dello 0,2% sui patrimoni (immobili e beni mobili come azioni, fondi comuni, conti correnti e simili) fra 500 mila e un milione di euro. L'imposta salirebbe allo 0,5% fra 1 e 5 milioni di euro e sopra l'1 o 2 per cento per patrimoni superiori.

Una tassa quindi almeno di mille euro l'anno sul valore più basso che crescerebbe a seconda del patrimonio. Unica esimente: il valore deve essere netto, quindi per ottenerlo bisognerebbe sottrarre dal patrimonio casa+risparmi le rate del mutuo che restano da pagare e in caso di società le passività finanziarie. Rientrano nel patrimonio anche le case possedute fuori dall'Italia. Ovviamente nella propaganda dei proponenti questo sarebbe un modo di tassare i super ricchi, e con gli esempi sopra abbiamo dimostrato che non è affatto così.

L'unica fortuna è che la proposta sia contenuta al momento solo in un emendamento importante perché di maggioranza, che però non ha avuto ancora il parere favorevole del relatore (che è Stefano Fassina, e non depone benissimo) e del governo. Ma il solo fatto che possa essere venuta in mente un'idea di questo tipo in un momento drammatico come quello che stanno vivendo le famiglie e l'intera economia italiana significa che nella testa di chi ci governa manca davvero qualche rotella. Non abbiamo solo incapaci, ma anche gente accecata dalla ideologia che non si rende conto nemmeno della responsabilità che in mano. Convinti come si dice che nella vita due sole certezze esistono: la morte e le tasse, dopo non avere fatto praticamente nulla per evitare di seminare la prima con il virus, ci regalano pure le seconde. Non hanno la più pallida soluzione per affrontare la crisi in corso, si baloccano con mille sciocchezze che ci faranno perdere pure il Recovery Fund, e sanno solo parlare di tasse. Fossero solo parole basterebbe una scrollata di spalle, ma questi fanno sul serio come abbiamo visto ieri con la scelta fatta in manovra di tornare a tassare le abitazioni dei terremotati del centro Italia che non ci sono più (al massimo un mucchietto di macerie non ancora ritirate) perché questo governo che avrebbe dovuto farlo non ha compiuto un solo passettino sulla ricostruzione.

Guardando queste ultime due mosse della classe politica che ci governa mi chiedo se Silvio Berlusconi pensi ancora di dovere dare una mano a gente con questa testa e se il centro destra capisce la fregatura che è stata loro tirata con la falsa filastrocca della unità nazionale e del bene comune del Paese,. Altro che votare stanziamenti per aiutare gli italiani, questi vogliono spremerli e lasciarli più in mutande di quanto non li abbiano messi in questi mesi. Hanno suonato le note del pifferaio di Hamelin e temo che abbiate abboccato. Fermatevi in tempo, prima di fare la fine di quei topolini...

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