Natale e Covid, il governo sposterà la Messa della Vigilia: fanno nascere Gesù prematuro
Quest'anno il governo di Giuseppe Conte farà nascere Gesù prematuro. Non si sa quale fortunato membro del Cts dovrà operare il taglio cesareo necessario in queste occasioni, ma è chiaro che sarà presente il professore Franco Locatelli, che è il più importante pediatra del gruppo e peraltro proviene dal Bambin Gesù. Il bambinello settimino potrebbe sembrare una barzelletta, perfino in odore di blasfemia. Ma è la cruda realtà spiegata senza fronzoli dal ministro Francesco Boccia ai presidenti delle Regioni che non credevano alle loro orecchie. “Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia”, ha sentenziato il ministro Pd che per l'occasione deva avere preso la guida in Vaticano della congregazione della dottrina della fede che per 24 anni guidò il cardinale Joseph Ratzinger.
Tutto preso dalla nuova parte Boccia ha continuato il suo sermone: “Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia, non facciamo i sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede”.
Dunque deve essere atto di fede anche accettare la decisione di fare nascere Gesù Bambino alle ore 21 del 23 dicembre e non la notte di Natale, perché dopo la Santa Messa uscire in fretta, non farsi gli auguri e correre a casa prima che scatti il coprifuoco che hanno in testa. Credo che sia il punto più basso in cui sia precipitato questo governo, che non si rende nemmeno conto del grottesco in cui è finito: il Bambinello prematuro. Ci ride su oggi il nostro Osho, che ricorda di avvisare almeno i pastori (e bisognerebbe avvertire anche la stella cometa), altrimenti si perderanno l'Evento. Quel che però è assai difficile da comprendere in questa scelta è la ragione sanitaria. Immagino che i fedeli che erano soliti accorrere in tutto il mondo alla Santa Messa di mezzanotte andranno in eguale numero a quella delle 21. E quindi? A che diavolo servirà quel coprifuoco se non all'ennesima inutile e ingiustificata prepotenza che questo governo infligge agli italiani giustificandosi con la pandemia?
Non sono mancate le rinunce e le difficoltà in questi mesi e quando queste erano ragionevoli e comprensibili gli italiani hanno stretto i denti e chinato il capo, accettando le limitazioni alle proprie libertà costituzionali che man mano venivano imposte e dette “straordinarie”. Solo che queste sono diventate ordinarie, prolungate ben oltre il limite che era stato ipotizzato. Ed è sempre più larga la sensazione che tutto questo non sia avvenuto perché inevitabile, ma perché il governo che aveva chiesto lo stato di emergenza sanitaria e che ha commissariato anche gli enti locali su questo, non ha fatto quasi nulla di quel che avrebbe dovuto per porre argini alla seconda ondata del virus. E allora le limitazioni diventano assai meno digeribili. Comincia ad esserci rabbia, che diventa drammatica in chi fatica a campare perché non ha più reddito e attende inutilmente ancora una volta le mance promesse che non arrivano.
Si è ben capito ieri sera quando Giuseppe Conte ha postato la sua foto sulla pagina facebook per dire a chi lo seguiva in quel mondo che alle 20 avrebbe dato una “breve” intervista al Tg5. Nel giro di cinque dieci minuti la pagina si è riempita di sfottò e commenti critici, con gente che assicurava “allora spegnerò la tv”, e altri che presentavano al premier il conto piuttosto salato delle cose dette e non fatte. Sembrava di essere agli ultimi giorni del governo di Matteo Renzi, quando l'overdose della sua presenza e delle sue parole aveva suscitato una antipatia di cui non si rendeva conto il diretto interessato.
In questi mesi abbiamo visto decisioni assai discutibili adottate nei dpcm del premier essere da lui attribuite “agli scienziati” e direttamente al “comitato tecnico scientifico”, quasi il capo del governo ne dovesse essere il semplice esecutore. Con ritardo di almeno 40-50 giorni rispetto alle effettive riunioni abbiamo però potuto leggere poi i verbali di quel comitato, scoprendo quando ormai nulla poteva più essere fatto, che gli scienziati in molti casi non avevano dato alcuna copertura alle scelte del governo, e anzi su alcune (ad esempio nel settore dei trasporti), erano fortemente contrari. Abbiamo subito quindi ghiribizzi di questo o quel ministro, non la protezione della nostra salute in base ad evidenze scientifiche. Oggi non possiamo più farlo in silenzio: volete inventarvi un Natale diverso? Stabilire l'orario della nascita di Gesù e quanti familiari avere a cena quel giorno e a pranzo quello successivo? Fateci vedere l'evidenza scientifica dietro queste decisioni. Altrimenti fatevelo voi un Natale così. A quel paese dove vi spediremo quel giorno...