Dopo le offese alla Santelli, Nicola Morra mollato anche dai grillini
«Sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria, Santelli, fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se, però, ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso». Queste parole, pronunciate ieri a "Radio Capital" dal presidente M5s della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, sulla governatrice forzista morta a metà ottobre, scatenano l’indignazione del centrodestra, che ne chiede subito le dimissioni. E anche se la necessità di un passo indietro di Morra non sembra venire contemplata tra le forze di maggioranza, tutti i partiti Iv, Pd e persino M5s stigmatizzano le frasi di Morra e chiedono che si scusi.
«Morra dovrebbe chiedere scusa per quanto affermato. Quanto detto è inaccettabile», chiede il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa. «Lo conosco e credo che, quelle pronunciate ieri, siano parole molto lontane dal suo modo di pensare. È errato unire logiche politiche a temi molto delicati come quelli della malattia oncologica», aggiunge. «Le parole del senatore Morra sono indegne nei confronti dei calabresi e ingiuriose e volgari nei confronti della memoria di Jole Santelli. Bisogna combattere senza tregua la 'ndrangheta, non offendere i calabresi con parole qualunquiste. Il senatore Morra avrebbe già dovuto scusarsi da molte ore», lamenta il deputato dem Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera.
Molto duri anche il presidente di Italia viva Ettore Rosato e il capogruppo al Senato Davide Faraone. «Ho riascoltato le frasi pronunciate dal senatore Morra. Affermazioni inaccettabili, chieda scusa. Questi sono gli effetti di quando si perde umanità e senso del limite per un titolo in più sul giornale», afferma Rosato.